Pierre Teilhard de Chardin padre del «transumanesimo»

SECONDA PARTE

Teilhard
Nella scorsa puntata (30 giugno 2022) abbiamo visto come si può considerare padre Pierre Teilhard de Chardin non solo 1°) il padre della Nouvelle Théologie; ma anche 2°) del Transumanesimo odierno, che è stato lanciato in grande stile a) a partire dalla “guerra batteriologica” (la Pandemia del 2020), e prosegue b) con la “guerra armata convenzionale” russo/ucraina (febbraio 2022…); per arrivare, possibilmente, all’ «indiamento» dell’uomo, dopo aver fatto “tabula rasa” del vecchio mondo, ancora troppo legato al vecchio Dio tradizionale, Creatore personale e trascendente di tutti gli esseri, visibili e invisibili.

Il gesuita francese era giunto al Panteismo transumanista, ossia all’ auto/divinizzazione dell’uomo, già negli anni Venti del Novecento, tramite la sua filosofia pancristista (il Cristo Cosmico) unitamente alla genetica paleontologica (l’uomo di Piltdown), che avrebbe provato la continuità della specie umana da quella animale; tuttavia, egli si era servito di un clamoroso falso, ossia di un cranio di animale limato da lui stesso. Questo connubio di scienza e spiritualità panteistica lo rende un antesignano dell’odierno Transumanesimo e di alcuni autori odierni, tra i quali spicca un certo Yuval Noah Harari.

Harari

Un autore assai di moda oggi e molto importante nella genesi dell’ odierno Transumanesimo è Yuval Noah Harari, uno storico del medioevo nato vicino a Gerusalemme, il 24 febbraio 1976. La sua produzione scientifica transumanistica è stata svolta da lui in una sorta di “trilogia” composta di tre libri.

 

I - «Homo sapiens» (2011)

Il primo libro di Harari è del 2011 e s’intitola: Sapiens. Da animali a Dei. Breve storia dell’umanità. In Italia è stato tradotto e pubblicato da Bompiani nel 2014.

La storia passata inizierebbe – secondo lui – circa 2 milioni di anni fa e quella presente si dipanerebbe nel XXI secolo, ossia ai nostri tempi e condurrebbe all’autodivinizzazione dell’uomo, come ci dice il titolo del suo primo libro: «Da animali a Dei».

Invece, il futuro starebbe per iniziare e ciò rende Harari molto attuale, poiché ci apre uno spiraglio che ci fa capire 1°) quale sia stato lo scopo della Pandemia mondiale del Covid19; 2°) dove ci potrebbe portare la guerra in atto tra Russia e Ucraina; 3°) quale sia la natura e il fine del Gran Reset, di cui ha scritto Klaus Schwab, che è uno degli sponsor di Harari.

 

II - «Homo Deus» (2015)

Il secondo libro della sua trilogia s’intitola Homo Deus. Breve storia del futuro, che fu pubblicato in Israele nel 2015 ed è stato edito in italiano da Bompiani nel 2017.

Secondo Harari, che da storico del medioevo s’improvvisa biologo e antropologo con scarsi risultati, l’umanità sarebbe stata originata dall’evoluzione delle specie umane arcaiche a partire dall’età della pietra.

In questo libro Harari si focalizza sull’homo sapiens e giunge sino ai primi anni del XXI secolo, visto come trampolino dell’auto/divinizzazione dell’ uomo.

La sua filosofia unita all’etnologia e alla genetica lo porta a insegnarci che l’uomo è un animale di scarsa importanza, comparso su questa terra 2milioni e mezzo di anni fa. Tuttavia, circa 20mila anni or sono, l’uomo primitivo si è trasformato in homo erectus, il quale – avendo scoperto il fuoco –  sapeva cuocere la carne, che così era più digeribile…

Poi “l’uomo eretto, cuoco provetto”, si trasferì dall’Africa in tutto il resto del mondo, causando, così, la morte – tramite sterminio o genocidio – di tutte le altre specie di homo sapiens.

Circa 70/30mila anni fa scoppiò la Rivoluzione cognitiva, con la quale comparvero anche nuovi modi di pensare e comunicare, tramite il linguaggio, che allora era limitato soltanto a pochi suoni e a qualche frase. Dalla capacità di pensare e di parlare, nacque il mito e la religione. Fu così che l’uomo religioso andò a colonizzare l’Australia, circa 45mila anni fa.

La seconda Rivoluzione dell’ umanità fu quella agricola, risalente anch’essa a 10mila anni fa e diffusasi soprattutto in Medio Oriente, in Cina, nell’America centrale, ma non in Australia, neppure in Alaska e nemmeno in Sudafrica. Tuttavia per affermare l’agricoltura, soprattutto i cereali e il frumento, nel mondo ci vollero alcuni millenni. Fu così che la bella spina dorsale dell’homo erectus si rovinò a causa del lavoro dei campi, poiché la terra è bassa e l’uomo doveva incurvarsi per lavorarla. Oltre alla schiena, l’uomo iniziò a guastare anche le sue ginocchia, il collo e l’arcata inferiore dei piedi. Però, malgrado tutti questi “acciacchi”, almeno un piccolo vantaggio nacque dalla Rivoluzione agricola: cibo in abbondanza, aumento della crescita demografica; poiché, nonostante il dolore alla schiena, l’uomo agricoltore era molto prolifico, anche se per un povero mortale il mal di schiena non dovrebbe aiutare l’attività procreativa ma renderla un tantino più difficoltosa, tuttavia per Harari non è così.

L’uomo agricolo iniziò pure a costruire case per sé e per gli animali ben pasciuti; poi, iniziò pure a pensare al futuro, onde prevenire eventuali carestie e far loro fronte, questa preoccupazione del futuro prossimo lo portò a pensare anche al futuro remoto e a “creare” il mito dell’ aldilà o dell’eternità, insomma quella strana cosa che si chiama “Paradiso”.

Assieme ai miti, l’uomo creò pure le religioni e, quindi Dio o gli Dei, che sono una creatura dell’uomo e non viceversa.

Tutto ciò determinò il condizionamento umano da parte della religione, obbligando essa altri uomini a vivere secondo norme morali e dogmatiche oggettive, ma in realtà create dal soggetto umano.

L’ordine costituito, l’autorità religiosa e temporale, per Harari, sono il frutto dell’immaginazione umana e non sono un ente reale, anzi, esse sono totalmente soggettive e relative…

Si arriva, dunque, all’unificazione dell’umanità; infatti i miti, le religioni e le divinità, scoperte e inventate dall’uomo agricolo, hanno prodotto l’uniformazione – o il “reset” si direbbe oggi – di milioni  di uomini che in realtà erano estranei tra di loro per luogo di provenienza, per complessione fisica, per idee e li si è costretti a pensare e a vivere tutti allo stesso modo.  

Nacque, così, la cultura: infatti, molte piccole culture regionali e locali, pian piano, si sono unificate grazie alle religioni, alle monete e agli imperi. 

Gli imperi, fondati con confini aperti o flessibili, hanno unificato uomini diversi e differenti.

L’uniformazione dei popoli non è stata fatta senza massacri di popoli considerati inassimilabili.

Insomma, la Religione – soprattutto – è il costrutto umano che permette ai vari uomini di unirsi e unificarsi. Le prime forme di religiosità furono quelle animistiche (secondo le quali ogni cosa di questo mondo avrebbe un’anima e sarebbe una sorta di Divinità alla quale è dovuto un certo culto); solo dopo nacque il teismo, come prodotto dell’immaginazione umana. Esse furono dapprima locali e poi divennero universali; prima politeistiche e solo dopo monoteistiche.

Il politeismo è più tollerante; quindi più buono del monoteismo, poiché la tolleranza, per i transumanisti, è la virtù suprema.

Infine, lo storico di Gerusalemme passa a trattare la Rivoluzione scientifica nata con il Rinascimento nel XVI secolo. La Rinascenza secondo Harari fu anche la nascita della vera scienza, molto superiore a quella classica o aristotelico/tomistica; insomma quella greco/romana e cristiano/ medievale.

Infatti, per Harari la scienza moderna o rinascimentale ammetterebbe la propria “ignoranza”, cosa che quella antica non aveva mai fatto (… vedi Socrate: “Scio nesciri / so di non sapere”…).

Tuttavia, “l’umiltà” della scienza moderna, ossia “l’ammettere” la propria ignoranza, è l’asserzione assolutamente certa che… “nulla è certo”, quindi, lo scetticismo relativista e soggettivista totale. Insomma, si deve dubitare di tutto, nulla è certo; mentre per Harari è assolutamente certo che noi, comuni mortali, non possiamo conoscere nulla, solo i superuomini (tipo Yudal Harari e Pierre Teilhard) conoscono tutto di tutto, dalla storia alla teologia sino alla scienza positiva… non senza un pizzico di “limatura” manualistica (v. Teilhard).

Da questa rivoluzione scientifica umanistico/rinascimentale nacquero le nuove scoperte tecnologiche che resero l’uomo indipendente dai miti e dalle religioni (“homo faber fortunae suae”), reputate dall’uomo rinascimentale sorpassate e non più al passo con i tempi.

Però nacque un problema: come fare a tenere unita l’umanità senza le superstizioni religiose che cementavano il genere umano? Infatti, sappiamo che per tenere a bada i bambini bisogna far credere loro che esiste la “befana” o “babbo natale”, i quali, se i pargoletti faranno i cattivi, li riempiranno di carbone e non di dolcetti.

In questo suo secondo libro (Homo Deus), Harari ci spiega che il genere umano sta per scomparire ed essere rimpiazzato da una sorta di super/uomo, meta/uomo o trans/ umano, proprio come l’homo sapiens ha rimpiazzato il Neanderthal/man; come il “meta/cristianesimo” di Teilhard avrebbe rimpiazzato il Cristianesimo degli Apostoli e come il “Cristo cosmico” avrebbe soppiantato Gesù Cristo, il vecchio Messia di Nazareth.

Oggi i nuovi poteri “divini” dell’ élite che governerà il Nuovo Ordine Mondiale potranno annichilare il mondo come lo abbiamo conosciuto per dare nascita a un Nuovo Mondo transumanato.

Tra il 1950 e il 2000 l’uomo è riuscito a tenere a bada le carestie, le pestilenze e le guerre. Quindi oramai si sente pronto per diventare Dio (come Lucifero, Prometeo, Icaro…). Ecco, perciò, spiegati i titoli dei suoi primi due libri: «Homo sapiens» e «Homo Deus»… insomma è il Trans/umanesimo al quale prima Teilhard e poi l’epidemia ci hanno abbondantemente preparati.

Tutto ciò – secondo Harari – diverrà realtà quando la micro/robotica, i microchip, la nanotecnologia sarà abbastanza sviluppata grazie alla sinergia tra ingegneria genetica e intelligenza artificiale, che ci porterà alla ricerca dell’immortalità su questa terra e della felicità assoluta ma nell’aldiqua, senza nessun riferimento all’eternità, alla Trascendenza e all’aldilà.

Ecco l’attualità e il sommo interesse che riveste la trilogia dei libri di Harari, letti alla luce di Teilhard, specialmente ora che siamo passati da una guerra batteriologica (Natale 2019) a una guerra guerreggiata convenzionale (febbraio 2022), che potrebbe diventare atomica e mondiale e segnerebbe veramente la cancellazione dei trequarti del globo terrestre, ma non dei superuomini della Silicon Valley i quali oramai pensano di aver raggiunto l’immortalità.

Ora, mi sembra oggettivamente agghiacciante il fatto che Harari non ci nasconda affatto  che il passaggio dal mondo attuale al Trans/ umanesimo sarebbe un’evoluzione verso una “razza superiore” cioè la “razza degli Dei” che una volta si sarebbe detto la “razza dei padroni, dei signori, del superuomo o degli ari”.

 

III - «XXI lezioni per il XXI secolo»

Eccoci, finalmente giunti al terzo e (per fortuna) ultimo libro (almeno per ora) di Harari: «XXI Lezioni per il XXI secolo», uscito in contemporanea nel 2018 in Israele e in italiano presso Bompiani.

Harari affronta le questioni poste nell’«Agenda 2030[1]» in vista del Globalismo totale com’è stato pianificato a Davos da Klaus Schwab, Soros, Bill Gates, Zuckerberg, Elon Musk, i Clinton, Obama e non senza il “conservatore” Bush, con la benedizione di Bergoglio, formatosi alla scuola del suo confratello, padre Teilhard de Chardin.

Harari afferma che la democrazia liberale oramai è in declino; quindi, va rimpiazzata dall’élite del Nuovo Ordine Mondiale. Dio non è tornato, ma il pericolo dell’integralismo monoteista è sempre in agguato ed esso potrebbe ritornare, perciò va prontamente sostituito con il “Culto dell’uomo” (che è la caratteristica essenziale del Transumanesimo, trampolino di lancio del Regno dell’Anticristo finale).

È vero – si domanda Harari – che una prossima terza guerra mondiale e nucleare è alle porte? Naturalmente nel 2018 la risposta non poteva essere troppo precisa, ma l’élite “davosiana” e della Silicon Valley sapeva quel che bolliva in pentola e che la guerra atomica, dopo la pandemia del 2019 e il “golpe felpato” anti/Trump del 2021, avrebbe 1°) tolto da questo mondo la zavorra degli uomini normali, facendo posto al futuro Superuomo o Transumano e 2°) lasciato Putin da solo come facile preda dell’imperialismo del deep state americano.

Mi sembra che questa sia la ragione per la quale alcuni uomini politici spingono, con assoluta incoscienza, per lo scoppio di una guerra totale tra Russia e Ucraina, che poi incendierebbe l’Europa e non risparmierebbe neppure la Gran Bretagna e gli Usa, incenerendo i trequarti del mondo. Tuttavia, costoro non hanno fatto i conti con Dio, che lungi dall’essere un’evoluzione della materia, un loro prodotto o una loro creazione è un Ente oggettivo, reale, personale e trascendente e – come ai tempi della “Torre di Babele” – confonderà i potenti di questo mondo assieme ai malvagi e demoniaci disegni del loro perverso cuore.

Ça va sans dire, non poteva mancare la domanda sull’immigrazione, già architettata da Kalergi, e la risposta o l’ordine è quello di aprire le porte per accogliere milioni di immigrati di religione diversa da quella cristiana, di cultura ostile a quella greco/romana antica e patristico/scolastica e di etnia difficilmente assimilabile a quella europea.

 

Dal Nichilismo al transumanesimo: Teilhard e Harari

La ragione dell’imperfezione del creato deriva dalla sua origine: il nulla, dal quale Dio ha creato l’essere “in quantum creatura est ex nihilo” (san Tommaso d’Aquino, De Potentia, q. 3, a. 1, ad 14). Ora, l’orgoglio non può tollerare la deficienza del creato (v. lo Gnosticismo antico) e, quindi, non vuol ammettere la totale vacuità del nulla e cerca, perciò, di dargli una certa entità, negativa ma pur sempre “reale”, accontentandosi anche di discendere dalla scimmia.

Da tutto ciò nascono l’odio del nulla, la sua tentata “entificazione” e deificazione, ossia il passaggio dal Nichilismo distruttore al Transumanesimo creatore.

Teilhard e Harari hanno ripreso il concetto (degli gnostici del II secolo) di disprezzo per il limite umano e ne hanno concluso: 1°) l’idea di un “Dio”, che coincide panteisticamente con l’uomo (dacché Dio non esiste realmente e oggettivamente), la quale nasce dalla non accettazione da parte dell’uomo dei propri limiti. Quindi, per essere pienamente se stessi, gli uomini debbono farsi Dio (Feuerbach); 2°) l’idea di Dio è un prodotto del capitalismo per intontire, come un oppiaceo, il prolnetariato e poterlo continuare a sfruttare. Dunque, per liberarsi dall’oppressione capitalistica occorre distruggere l’idea di Dio (Marx); 3°) tuttavia, l’insicurezza psicologica umana ha bisogno dell’ idea di Dio (Kant), come di una sorta di orsacchiotto di peluche per rassicurarsi e sormontare la propria angoscia e i propri complessi. Perciò per guarire da essa, bisogna annichilare la coscienza di Dio (Nietzsche/Freud).

Come si vede la natura del Nichilismo filosofico è l’odio contro l’«essere per partecipazione» (la creatura), ma soprattutto verso l’«Essere per essenza» (Dio) ed è, conseguentemente, il tentativo di eliminare il concetto di creazione dal nulla, dando al nulla una certa entità, totalmente anti/reale.

Oltre l’odio contro Dio, la realtà e l’essere creato (Nichilismo metafisico), il Nichilismo odia e vorrebbe distruggere 1°) la ragione umana, rimpiazzandola col sentimento e l’istinto animalesco (Nichilismo logico) e 2°) la morale oggettiva, sostituendola con l’amoralismo, la trasgressività o la morale della situazione (Nichilismo morale).

Quali sono i frutti del Nichilismo? Il niente: logico, metafisico ed etico. Infatti “ex nihilo nihil fit”. Se si toglie all’uomo la ragione, che è ciò che lo rende uomo e diverso dall’animale, se gli si toglie la libera volontà e la morale oggettiva o la ricerca di un fine o scopo che coincide col Bene, se si cerca di distruggere la realtà (l’essere, la ragione e la libera volontà, lo scopo della vita e le regole che ce lo fanno raggiungere), allora si sprofonda l’uomo nell’apatia e nella disperazione, che sono i frutti della mancanza di un ideale e di uno scopo.

Il maestro del Nichilismo moderno (perciò, anche di Teilhard e Harari) è Nietzsche. Ora egli ha chiaramente enunziato i princìpi del Nichilismo metafisico, che possono essere riassunti in una sorta di anti-Decalogo: 1°) in tutto ciò che accade non c’è alcun senso; 2°) col divenire non si giunge a  nulla; 3°) quindi, non c’è nessun valore e nessuna risposta al perché delle cose e dei fatti; 4°) Dio stesso (o meglio la sua idea) è morto e lo ha assassinato il mondo moderno, avendolo rimpiazzato con il cogito (Cartesio), con il sentimentalismo (Kant) e con l’«Io assoluto» (Hegel/Evola); 5°) Dio non è un ente reale, ma è il bisogno o la necessità che ha la coscienza  dell’ uomo di auto/ingannarsi per potere vivere, anche se non vi è nessuno scopo di farlo e sopportare l’insensatezza dell’esistenza; 6°) la menzogna (Dio, l’essere creato, la ragione, il bene, il fine) è necessaria per continuare a vivere, una sorta di fuga di fronte al nonsenso del mondo; 7°) le azioni umane in sé non hanno alcun valore, siamo noi che lo diamo loro a seconda dei nostri gusti; 8°) dunque, non esiste una legge morale oggettiva e reale, ma solo soggettiva o della situazione; 9°) perciò non esistono azioni malvagie in sé (aborto, suicidio, eutanasia, pedofilia); 10°) la cosa migliore sarebbe non essere mai nato, essere nulla, cioè lo stesso desiderio dei dannati nell’inferno[2].

Come i Dieci Comandamenti possono essere riassunti dall’amore soprannaturale di Dio e del prossimo amato propter Deum; così l’anti-Decalogo nicciano può essere riassunto in due anti/comandamenti principali: 1°) se Dio non esiste, tutto è permesso, 2°) tranne il vero e il bene. È la follia del mondo attuale, in cui tutto è lecito (suicidio, eutanasia, transgender…), tranne ricercare la verità, conformarvisi e agire in maniera moralmente conseguente, ossia moralmente buona.

Nietzsche, insomma, riconosce che nel mondo contemporaneo o postmoderno Dio è morto, la Modernità l’ha “ucciso” poiché ha cercato di rimpiazzarlo con l’Uomo. Ora, “se Dio non esiste tutto è permesso” (come diceva Ivan Karamazov nel suo Nichilismo radicale, che lo portò a teorizzare l’uccisione del proprio padre, cfr. F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov). Dunque, il Transumanesimo (oggi specialmente Dughin alla luce di Evola) nel solco del Nichilismo totale, trasgredisce tutte le norme metafisiche, morali e logiche, cercando la sua realizzazione nel violare per principio la Legge naturale oggettiva, la “santità”, l’eroismo o il raggiungimento del fine ultimo mediante il peccato, l’errore e la distruzione dell’essere creato per poter insidiare, ma invano, quello Increato. Accecato dall’ Ego/ismo assoluto, il transumanista sprofonda in una sorta di “estasi” delirante, di realizzazione, di auto/divinizzazione, di “uccisione” di Dio per prenderne il “posto”, come Ivan Karamazov facendo uccidere il padre dal suo servo e fratellastro Smerdjakov, pensava di rimpiazzarlo, ma cadde nella follia. “Chi vuol far l’angelo diventa una bestia”. Lucifero è diventato un diavolo; il Titanic è affondato miseramente. “Nel mare del nulla tutto affonda”, anzi sprofonda non nel nulla, che non è, ma nel fango, come Lucifero, Ivan Karamazov e il Titanic.

 

Conclusione

Alla luce di quanto visto sulla Modernità e la Post/modernità nichilistica, si può affermare che Yuval Noah Harari procede in un campo (antropologia e genetica) che non è il suo (storia medievale), come Teilhard volle fare il paleontologo pur essendo un “teologo”.

Inoltre lo fa con ragionamenti tanto assertivi quanto semplicistici, senza provare quel che dice.

Quello che si evince, tuttavia, dai suoi libri, molto sponsorizzati dall’ élite mondialista, è il piano diabolico di servirsi della genetica unitamente all’informatica per modificare l’essere umano onde arrivare al Transumano, ossia al Superuomo o all’uomo che si fa Dio con le sue forze naturali.

In questo piano delirante il libero arbitrio umano viene negato e lo si vuole sostituire con i computer, i quali sarebbero infallibili grazie agli algoritmi, ma sono – loro sì realmente – “creati” dall’uomo.  

Insomma, si vorrebbe andare verso un Nuovo Ordine Mondiale in cui la libertà di decidere viene tolta all’uomo ed è data alla microtecnologia.

L’epidemia del Covid19 ci ha preparato a questa trasformazione dell’umanità in una super/umanità, la quale vorrebbe essere divina nella sua essenza.

Tuttavia, siccome questa missione di “indiarsi” non è alla portata del comune uomo della strada, occorrerebbe eliminare gran parte dell’ umanità (circa otto miliardi) come l’abbiamo conosciuta sino a oggi per far spazio a una piccola élite di Semidei (appena cinquecento milioni).

Quanto sta accadendo in Ucraina (dopo la “Pandemia”) rende terribilmente verosimile questo teorema che sembrava delirante.

L’epoca sognata dagli gnomi della Silicon Valley, di cui Harari è un portabandiera, dovrebbe essere segnata dall’abolizione di ogni limite, poiché il nuovo uomo o il superuomo è in se stesso illimitato e infinito.

Noi saremmo, dunque, l’ultima generazione di homo sapiens ed entro breve potremmo essere annichilati da un’enorme conflagrazione atomica, che sarebbe un “Diluvio universale di fuoco” ben più distruttivo di quello di acqua ai tempi di Noè (Genesi, VI/VIII), come ha predetto la Madonna ad Akita in Giappone nel 1973.

Com’è possibile tanto delirio unito a tanta malvagità? La risposta la si trova solo alla luce della Rivelazione divina e della sana teologia: l’odio del diavolo contro Dio, contro l’Essere increato e quindi anche contro quello creato. Siccome il Maligno non può colpire Dio (Essere increato), allora si scaglia con furore contro l’essere creato e soprattutto contro l’uomo, che è stato fatto a immagine e somiglianza di Dio e mediante la grazia santificante partecipa, pur se in maniera limitata, alla Natura di Dio (II Petri, I, 4). Altre risposte logiche non ci sono. Siamo governati da persone che si sono votate almeno intellettualmente a Lucifero e vogliono, come il loro padrone, distruggere la creazione di Dio, non potendo nulla contro il Creatore, è il Mysterium iniquitatis (II Tess., II, 7) di cui ci parlava già san Paolo circa duemila anni fa.

Tanto per fare un esempio che ci aiuti a “capire” quel che sta succedendo, la situazione attuale è simile ad alcuni suicidi di massa, in cui un pilota d’aereo ammalato in maniera terminale, che non accetta la sua malattia o che è impazzito, decide d’inabissarsi e portare dietro a sé l’intero equipaggio.

Questi piccoli, squallidi personaggi, affetti da delirio di onnipotenza, stanno cercando di arrivare all’auto/divinizzazione distruggendo l’intera umanità e illudendosi di restare loro soli sul pianeta terra… (cfr. C. Nitoglia, Da Dio alsuperuomo, Proceno, Effedieffe, 2022)

Titus 

 

[1] È un programma per lo sviluppo sostenibile o ecologico del pianeta, sottoscritto nel settembre del 2015. Esso prevede specialmente il contrasto al cambiamento climatico.

[2] Cfr. Gf. Morra, Il cane di Zarathustra. Tutto Nietzsche per tutti, con antologia, Milano, Ares, 2013.