Che faceva Maria ss. dopo l’Ascensione di Gesù?

Ci è abbastanza facile contemplare nella preghiera, in primo luogo del Rosario, la Madonna negli anni della sua vita con Gesù, dall’Annunciazione alla nascita a Betlemme, da Nazareth al Calvario. Tuttavia resta la domanda: “Che cosa ha fatto Maria, come è vissuta nel tempo tra l’ascensione di Gesù e il giorno del suo trapasso a Dio assunta in cielo, in anima e corpo?”. Era il tempo in cui gli Apostoli cominciavano a radunare i primi credenti nella Chiesa, così come narrano gli Atti degli Apostoli. La risposta ce la dà un’angelica creatura dell’Ottocento, di una sconcertante attualità e qui la riportiamo:

La Vergine Santa ci ha lasciato in eredità, a noi, particolarmente, gli ultimi anni della sua vita. Ora di che fu occupata l’anima e la vita della Madonna in quegli anni pieni di misteri troppo poco meditati? Era tutta presa dall’Eucaristia, dal Calvario, dalla Chiesa!

L’Eucaristia, dove Ella trovava il suo Gesù e lo possedeva come noi lo possediamo: lo amava, lo adorava, lo serviva e lo offriva per le mani degli Apostoli (ognuno di loro lo sappiamo, era sacerdote in pienezza, era Vescovo) come purtroppo noi non lo sappiamo e spesso non vogliamo amarlo, servirlo, offrirlo.

Il Calvario, i cui sanguinosi ricordi riempivano la sua anima, dove, dopo aver visto soffrire e morire Gesù, straziante dolore sempre vivo nel suo cuore di Madre, andava ancora a raccogliere il sangue e i meriti del suo Divin Figlio per offrirli al Padre celeste. Il Calvario, dove la sua anima santa si offriva immolata e sacrificata con Gesù.

E la Chiesa! La Chiesa e gli Apostoli che Ella aiutava, sosteneva, formava con le sue incessanti preghiere e una prodigiosa nascosta immolazione; e questo con un amore e uno zelo attinti nel divino incendio del Cuore di Gesù.

Ecco il modello, guardatelo, meditatelo di continuo e imitatelo”.

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In questa pagina, ora citata, c’è “una teologia” che sgorga dalla contemplazione viva e penetrante del mistero di Gesù Cristo, al quale, in primo luogo è associata sua Madre, la Madonna Santissima. Ma chi è che scrive con tanta densità e amore?

È Maria Deluil-Martiny (nata a Marsiglia il 28 maggio 1841, da distintissima famiglia) la cui figura mirabile ancora rapisce chiunque si avvicina a lei, per la profondità della sua dottrina e la santità della vita. Vivace, brillante, coltissima e assai addentro alle cose della società e della storia, desiderò consacrarsi a Dio in una missione singolare che avrebbe scoperto gradualmente fino ad una esplosione di amore. Era ancora bambina, quando combinando qualche marachella nel collegio dove studiava, le suore si lamentavano di lei con l’Arcivescovo di Marsiglia, mons. Eugenio di Mazenod (ora “santo”), il quale, senza scomporsi, rispondeva: “Sarà la santa Maria di Marsiglia”.

A 17 anni andò a confessarsi dal santo Curato d’Ars che le disse: “Sì, sarà tutta di Dio, ma dovrà attendere a lungo nel mondo”. In un cammino impervio, Maria offrì a Gesù il voto di castità per sempre, pur stando nella sua famiglia ad occuparsi dei suoi genitori e di diverse opere di bene: l’annuncio di Gesù, il servizio dei poveri, l’aiuto ai sacerdoti e alle missioni e diffondendo, in accordo con la Visitazione di Bourg e di Marsiglia, il culto al S. Cuore di Gesù. Anche mons. Daniele Comboni (oggi “santo”) nei suoi viaggi in Francia, ebbe aiuto dalla giovane Maria.

Grazie alla guida del padre Calage, ella trova a poco a poco la sua via… Si interessano di lei il papa Pio IX (oggi “beato”) e il card. Dechamps. Arcivescovo di Malines-Bruxelles, il quale la definisce “la santa Teresa d’Avila del nostro secolo”. Finalmente, il 20 giugno 1873 solennità del Sacro Cuore di Gesù. con alcune consorelle, fonda in Belgio l’Istituto delle Figlie del Cuore di Gesù, dedite nella clausura all’adorazione di Gesù Eucaristico, alla preghiera e all’immolazione per la conversione del mondo lontano da Dio e per la santificazione dei sacerdoti.

Il centro, anzi l’unico, delle sua vita è Gesù Eucaristico offerto al Padre su tutti gli altari del mondo, presente nel Tabernacolo, adorato giorno e notte, vissuto nell’intimità della Grazia santificante e della carità. Il suo modello, come ella stessa ha spiegato, è la Madonna.

Seguono anni brevi e densi. Molte giovani accorrono nella nuova fondazione e madre Maria di Gesù – così si chiama da quando è diventata religiosa – fonda altri due monasteri a Aix-en-Provence e nel castello lasciatole in eredità dalla sua mamma. Cresce nell’unione con Gesù, educa all’intimità con Lui e al dono totale le sue “figlie” che la amano come la loro mamma.

Poi il 27 febbraio 1884, uscita a passeggio nel giardino de La Servianne, madre Maria è uccisa dal giardiniere del monastero, che le scarica addosso la rivoltella, in odio alla fede e alla vita consacrata. È vergine e martire come aveva desiderato. Il 22 ottobre 1989 è stata dichiarata beata.

Si compivano le profezie dei diversi santi che ella aveva incontrato: mons. Mazenod, il santo Curato d’Ars e mons. Comboni nonché il card. Dechamp. E oggi la beata Maria di Gesù ci indica Gesù Crocifisso e Eucaristico come il centro di tutto e l’unica Fonte di salvezza a cui attingere la vita vera della grazia e della santità, in questo nostro mondo che nega e vuole negare sempre di più Gesù Cristo che noi adoriamo come nostro Re, autore dell’umanesimo vero, che è quello dell’uomo redento e divinizzato solo da Lui. E la Madonna modello e guida verso la vita eterna.

Candidus  

(P. Risso, La mia vita nel tuo Cuore, Dehoniane, Roma, 1996; da Madre Maria di Gesù, Gesù deve regnare (a cura di P. Risso, Lib. Editrice Vaticana, 1988).