COME TI ROTTAMO LA CHIESA

La stampa di agosto 2020 ci informa che, nell’Annuario Pontificio corrente anno, la somma dignità del titolo “Vicario di Cristo”, con cui il Papa della Chiesa Cattolica viene riconosciuto, è stata, per volere di papa Bergoglio, messa in calce alla lista delle sue prerogative perché ritenuta un astratto residuo storicistico a fronte del più concreto e visibile ruolo di “Vescovo di Roma” a cui si può “dare del tu”, come testimonia la telefonata ‘a sorpresa’ indirizzata ad un giovane veneto, tale Stefano Cabizza, il 21 di agosto 2013, o come si atteggiò a uomo comune, ‘uno dei tanti’ quando, il 25 luglio 2014, si mise in fila alla mensa del Vaticano.

Ora, se è vero quanto narra Matteo (16, 17/20) – e non v’ha motivo di dubitare – il Papa, legittimo successore di Pietro, è colui al quale Gesù conferisce il potere di “sciogliere e legare”, in terra e in cielo.

E dunque, dato che soltanto il Signore Dio detiene simile suprema potestà, è da credere che Pietro, e con lui il suo successore, avendone ricevuta pubblica delega, sia da considerare il suo “facente funzione” in terra, e con ciò il suo Vicario, somma, esclusiva, apicale e prima dignità che, per oltre 2000 anni, ha connotato il “Primato di Pietro” col rendere giustificati, ad esempio, l’infallibilità di magistero ex cathedra e il potere monocratico. Diversamente che cosa vorrebbe significare quel “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” se non che tutto l’edificio della Cattolicità, costruito da Cristo – che ne è “Caput Corporis”, Capo del corpo – ha per fondamento l’uomo Pietro? E se questo non significa reggenza ‘vicaria’, che cos’altro intende?

E che cosa vogliono dire i ripetuti inviti di Gesù a Pietro: “Pasci i miei agnelli” (Gv. 21, 15), “Pasci le mie pecorelle” (Gv. 21, 16-17) se non la volontà di investirlo della funzione vicaria nella guida della Chiesa? Se, infatti, tale non fosse stata questa volontà, Gesù avrebbe detto: “Pascete i miei agnelli / le mie pecorelle” istituendo, così, la gestione collegiale dei dodici apostoli.

E che cosa vuol dire: “Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno” (Lc 22, 32-32) se non l’esclusivo incarico di vigilare sulla custodia del depositum fidei e di insegnare, con l’esempio e la parola, la Verità evangelica in qualità di Vice di Cristo? E perché il Figlio di Dio si rivolge al solo Pietro se non per conferirgli un primato su tutti, del che non si può non affermare essere, anche per questa circostanza, una procura ad personam, cioè l’officio di Vicario?

Da siffatte argomentate considerazioni discendono due importanti aspetti che riguardano l’esercizio della coscienza del fedele il quale, 1) dato per certo essere Vicario di Cristo, dignità prima e prevalente, riconosce e pratica l’obbedienza al Magistero petrino in quanto requisito primo per definirsi cristiano /cattolico/apostolico, diversamente 2) posto essere la dignità vicaria del Papa un accessorio di mera importanza storica, non è il fedele, vincolato, per libertà di coscienza, ad obbedienza alcuna, così come attestano le confessioni scismatiche e protestanti.

Si apre, in tal modo, uno scenario futuro in cui, disordini dottrinali, scismi, apostasie saranno eventi devastanti che ridurranno la Chiesa a piccolo gregge (Lc. 12, 32) con la messa in prova della sua fede (Lc.18, 8). E non paiano, queste riflessioni, nostre notturne fantasie ché già la Beata Vergine Maria predisse, il 19 settembre 1846 a La Salette, il declino della Gerarchia con inequivocabili e scolpite parole: “Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’Anticristo”. E non sono, forse, segni di questa rovina quanto sta avvenendo, specialmente in seno alle varie Conferenze Episcopali sempre più autonome, come certe derive dogmatiche, morali e pastorali – benedizione delle unioni omosessuali, venerazione di feticci pagani, sincretismo eucologico, concelebrazioni miste, catechismi nazionali ed altro – nel solco del nefasto ed eretico Concilio Vaticano secondo?

Assistiamo allo smantellamento della struttura del Corpo Mistico ad opera di colui – papa Francesco – che dovrebbe, invece, mantenerlo così come gli è stato affidato ma che, per compiacere il mondo e seguire lo spirito del tempo, ne stravolge la natura cancellando la divina parola di Cristo e sostituendola con quella umana. Sicché, fatta la volontà degli uomini, la verticalità trascendente che informa la Chiesa di Cristo, la sua Chiesa, viene demolita e rasa per diventare orizzontalità immanente e piatta con che la Katholika si riduce a una delle tante confessioni umane che pullulano nel pantheon massonico il cui emblema, tanto per ricordarlo ai molti smemorati, è rappresentato da un blocco monolitico di magnetite piazzato nella così detta Mediation Room, in una sala della sede delle Nazioni Unite a New York ove “pregarono” (!) Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I.

Questo spiega i calorosi, entusiastici e fraterni applausi che i nemici di Dio riservano a papa Bergoglio.

 

Chiosa:

Contrariamente a quanto affermato – il lettore non si scandalizzi – noi crediamo che papa Bergoglio bene abbia agito nella decisione assunta riguardo la dignità di “Vicario di Cristo” poiché la sua teologia dogmatica, pastorale e morale non è quella che dovrebbe informare il pensiero, appunto, del Vicarius Christi quanto quella di un presidente d’una qualsiasi Spa, Srl, di un condominio o di un Comune, attento com’è, più alle cose di quaggiù che a quelle “di lassù” (Col. 3, 2). Bene ha fatto a sminuire la funzione vicaria poiché si è reso consapevole di essere tutto meno che Vice di Cristo, per i seguenti suoi comportamenti: sollecito ad inviare sinceri e commossi auguri di “abbondanti frutti spirituali” ai “fratelli” islamici che si macerano nel ‘Ramadan’ (2013) ma duro e poliziesco verso i Frati dell’Immacolata rei di celebrare la Santa Messa in latino (2013); critico verso il super-capitaalismo capitalismo ma ossequioso verso i gruppi del mondialismo finanziario di marca massonica (B’nai B’erit, Trilateral, Bilderberg) ai cui incontri invia il suo rappresentante (2018); socio onorario del “Rotary Club”, costola della massoneria nordamericana (1999); prono a terra a baciare le scarpe di taluni politici sudanesi (2019), ma rigido davanti a Cristo Eucaristia; tutto miele e affetto verso i più noti miscredenti (2016) ma tutto fiele e disprezzo verso i 4 cardinali autori dei famosi ‘5 dubia’ (2018); generoso ed ecumenico al punto di intronizzare in Vaticano la statua di Lutero (2016), ma non così verso i cattolici che si professano ‘tradizionali’; sensibile alla paventata estinzione di taluna fauna e flora (2015), ma tiepido nei riguardi dell’ aborto del quale, commenta, non è che si possa parlare sempre (2013); pieno di slancio e ricco di abbracci verso i sodomiti (2015), defilato e infastidito verso i manifestanti ‘Pro vita’ (2017). Ed inoltre: pavido davanti al rabbinato di Gerusalemme dove nasconde il Crocifisso pettorale nella fascia che cinge la vita (2019); circense in piazza San Pietro dove si traveste da pagliaccio (2013); paladino della libertà di transito e piena accoglienza per i clandestini ma custode della vigente legge vaticana che punisce il reato di clandestinità con l’espulsione immediata e coatta; offensivo e blasfemo quando, commentando l’ episodio della prostituta (Gv. 8, 3/11), definisce Gesù “poco pulito e scemo” (2016); falsario quando attribuisce alla Vergine Maria parole di delusione per “essere stata ingannata” dal Signore (2013); straparla e insulta quando afferma che la Vergine Maria, Immacolata Concezione, Madre di Dio, la “tutta santa, nata senza peccato” che regna nel mistero della Trinità, “non è nata santa, semmai lo è diventata” (2019); corregge la Scrittura – Verbo di Dio – benedicendo la convivenza e l’unione omosessuale (2016) e sovvertendo (2020) parole e concetti espressi nei Vangeli, come dimostrano le gravi manipolazioni condotte sul “Gloria a Dio” (Lc. 2, 14), sul “Padre nostro” (Mt. 6, 13).

Credete che sia il “Vicario di Cristo”? Egli non lo crede.

L.P.