Il neoconservatorismo e la “TFP”

Premessa

Molti lettori ed anche  sacerdoti ci hanno chiesto un parere sulla Associazione brasiliana “Tradizione, Famiglia e Proprietà” (“TFP”) fondata dal professor Plinio Correa de Oliveira. L’opera dottrinale più importante per capire il suo pensiero e quello della “TFP” è “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione del 1949, tradotta in italiano e pubblicata dall’Editrice “Cristianità” di “Alleanza Cattolica” (Piacenza, 1977). Perciò per illustrare ai nostri lettori, e specialmente ai sacerdoti alle cui porte bussa il pensiero della “TFP”,  le idee della “TFP” in genere e la sua dottrina, tralasceremo le tante cose dette e scritte sulle sue deviazioni esoteriche, gnosticheggianti e gioachimite e ci fonderemo unicamente sulla dottrina pubblica esposta in “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione”.

 

 

1° errore di “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione”: solo Massoneria

I motori estrinseci della Rivoluzione

I ‘motori estrinseci della Rivoluzione sono due. Parlare solo di Massoneria – come fa “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione” – senza nominare neppure una sola volta il padre di essa, che è il Giudaismo talmudico[1], significa – come minimo – voler guarire una malattia fermandosi ai sintomi senza risalire alle cause. Infatti senza padre non c’è figlio e senza la “Contro-chiesa madre” (Giudaismo talmudico) la sola “Contro-chiesa figlia” (Massoneria) non sarebbe riuscita a rovinare l’uomo, sino alla sua attuale degenerazione post-sessantottina, che lo ha reso una “bestia selvaggia” (C. Lévy-Strauss) da “animale razionale” (Aristotele).

La Rivoluzione è un blocco monolitico, che tuttavia ha varie ramificazioni, le quali possono essere in un certo disaccordo tra di loro, ma hanno il medesimo fine in comune: l’odio contro il vero e il bene. I principali agenti di essa sono due: 1°) il Giudaismo talmudico o “Sinagoga di satana” (Apoc., II, 9), che ha rinnegato la missione conferita da Dio a Israele nell’Antico Testamento di preparare la via al Messia, Gesù Cristo, e di farlo conoscere a tutte le Nazioni; inoltre ha rifiutato il Messia stesso e “lo ha confitto in Croce” (Pio XI, Enciclica Mit brennender Sorge, 14 marzo 1937) ed ha aizzato un certo paganesimo contro la Chiesa nascente; 2°) la Massoneria, che è una sorta di “terz’Ordine goj del Giudaismo”[2], ossia la cloaca massima che raccoglie tutte le sette segrete, le quali combattono la Chiesa e la giusta Autorità politica per diffondere la Sovversione in tutto il  mondo ed abbattere ogni ordine naturale e soprannaturale, impedendo qualsiasi Restaurazione (Leone XIII, Enciclica Humanum genus, 20 aprile 1884).

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L’utopia dei neoconservatori:

la Massoneria anglosassone sarebbe conciliabile col Cristianesimo

Negli anni Ottanta/Novanta in ambiente teoconservatore e specialmente nella “TFP” si è diffusa l’idea che, se la Massoneria latina (francese, italiana e sud-americana) è inconciliabile col cattolicesimo, poiché anticlericale, irreligiosa e persino atea, quella anglo-americana, invece, essendo deista e non anticristiana né tanto meno anticlericale, potrebbe essere conciliabile col cattolicesimo. Per cui l’ appartenenza del cattolico alla Massoneria anglo-americana sarebbe lecita.

 

Il fatto che i Papi, da Clemente XII (Enciclica In eminenti, 20 aprile 1738) sino a Pio XII (L’Osservatore Romano, 19 marzo 1950, articolo “Nulla è cambiato nella legislazione della Chiesa rispetto alla Massoneria”, firmato dal ‘Maestro dei Sacri Palazzi’, il teologo ufficiale del Papa, padre Mariano Cordovani), abbiano emesso circa 586 condanne della Massoneria non proverebbe nulla dacché essi non conoscevano ancora la distinzione tra le due Massonerie, delle quali una è malvagia, ma l’altra è buona, ed hanno rinchiuso nelle condanne di un’unica Massoneria sia quella latina (giustamente condannabile) sia quella anglo-americana (la quale, invece, sarebbe conciliabile col Cristianesimo e non cadrebbe più sotto condanna). Nell’ultimo dopo-guerra la Massoneria anglo-americana avrebbe svelato quasi totalmente i suoi veri connotati filosofici essoterici, profani o pubblici, il cui significato è comprensibile anche al pubblico dei non iniziati ai segreti massonici[3] ed avrebbe mostrato, così, come essa non ha nulla di avverso alla Chiesa cattolica, la quale, perciò, dovrebbe aprirsi al dialogo inter-religioso anche con la Massoneria anglo-americana. Inoltre negli stessi Paesi latini vi sono delle Logge, che preferiscono non seguire la “tradizione” anticlericale della Massoneria ufficiale latina per rifarsi alla “tradizione” deista della Massoneria anglo-statunitense.

Infine la mutazione che avrebbe subìto nei Paesi in cui era stata sciolta dai Regimi dittatoriali (Italia e soprattutto Germania) ha portato la Massoneria  – specialmente quella tedesca  – a far esaminare i propri ‘Statuti’ sino al 3° grado (nota bene: siamo sempre nell’ambito pubblico, essoterico, non iniziatico[4]) dalla ‘Conferenza Episcopale Tedesca’ verso la fine degli anni Settanta.

La smentita della ‘Conferenza Episcopale Tedesca

Dal 1974 sino al 1980, infatti, si svolsero tra la “Conferenza Episcopale Tedesca” (d’ora in poi “CET”) e le “Grandi Logge Unite” della Massoneria germanica (d’ora innanzi “GLU”) dei dibattiti ufficiali al fine di appurare se veramente nella Massoneria di origine anglo-americana si fosse prodotto un cambiamento sostanziale di vedute filosofiche tale da giustificare l’appartenenza dei cattolici alla Massoneria non apertamente anticlericale come lo è quella latina.

La Chiesa ha potuto studiare ed esaminare la documentazione massonica messa a sua disposizione dalle “GLU” tedesche. La questione se la Massoneria fosse cambiata essenzialmente è stata sviscerata a partire dai ‘Documenti ufficiali’ della Massoneria stessa ed ha avuto una risposta chiara e definitiva nel 1980 da parte della “CET” (rara avis, nei tempi che corrono) dopo lunghi sei anni. Infatti era stato necessario studiare la natura e la dottrina della Massoneria e i suoi “Rituali ufficiali” per potere condurre un esame veramente oggettivo del problema dei rapporti catto-massonici a prescindere dal sentire soggettivo del singolo massone.

La rivista ufficiale della “CETDokumentation, n° 10 del 12 maggio 1980, ha riportato e pubblicato le conclusioni cui sono pervenuti i Vescovi tedeschi. Ne abbiamo già parlato in sì sì no no a. VI n. 10, p. 1 e a. VII n. 1, pp. 1 ss. Nel presente articolo riporteremo le conclusioni più significative della “CET” commentandole brevemente.

 

Relativismo e soggettivismo

●«La visione del mondo dei massoni non è fissata in maniera vincolante. Prevale la tendenza umanitaria ed etica. […]. Non si constata l’esistenza di un’ideologia comune vincolante. Invece il relativismo appartiene alle convinzioni fondamentali della Massoneria» (Ibid., cap. IV, § 1).

●«I massoni negano la possibilità di una conoscenza oggettiva della verità. […]. La relatività di ogni verità rappresenta la base della Massoneria» (Ib., cap. IV, § 2).

●Anche la religione è concepita dalla Massoneria in maniera soggettivistica e relativistica: «tutte le religioni sono modi concorrenti di esprimere la verità divina, che è irraggiungibile. Infatti a questa verità divina è adeguato solo il simbolismo della Massoneria[5], che racchiude molteplici significati e la cui interpretazione è lasciata alle capacità interpretative del singolo massone» (Ib., cap. IV, § 3).

●Perciò, anche se la Massoneria anglo-americana, rifacendosi alle “Costituzioni” di James Anderson del 1723[6] e agli “Antichi Doveri” del 1735 (una variante o aggiunta alle ‘Costituzioni’ di Anderson), afferma che «il massone è tenuto ad obbedire alla legge morale, […] non sarà mai uno sfrontato negatore di Dio, né un libertino sfrenato» (Ivi), essa è comunque inconciliabile con la retta filosofia e la Fede e la Morale cattolica, dato il relativismo soggettivistico filosofico, che permea il deismo e il moralismo massonico, totalmente diversi dal Cattolicesimo[7].

 

Il deismo

●La Massoneria rimpiazza il Dio personale e trascendente con il “Grande Architetto dell’Universo”. Ciò non è sufficiente. Infatti Dio è Creatore di tutto ciò che esiste a partire dal nulla, mentre il “Grande Architetto” organizza una materia pre-esistente e le dà una forma. Esso è una sorta di Demiurgo, Eone o “Semidio”, essenzialmente distinto dal Dio della religione cattolica e anche dalla Causa Prima incausata dimostrata con la ragione naturale dalla metafisica dell’essere a partire dalle creature e risalendo dall’effetto alla causa (cfr. Sap. XIII; Rom. I; S. Th, I, q. 2, a. 3; Conc. Vat. I, sess. III, can. 2). La “CET” asserisce: «si tratta di una concezione di Dio di stampo deistico. In tale contesto non vi è nessuna conoscenza oggettiva di Dio nel senso del concetto personale di Dio del Teismo. Il “Grande Architetto dell’Universo” è un “Esso” neutrale, indeterminato, indefinito, aperto ad ogni possibile comprensione. Ognuno può immettervi la propria concezione di Dio, il cristiano come il musulmano [e l’ebreo], il confuciano come l’ animista o l’appartenente a qualsiasi religione. L’ “Architetto dell’ Universo” non è per la Massoneria un Essere per Sé Sussistente, nel senso di un Dio personale e trascendente; perciò per riconoscere e credere nel “Grande Architetto” basta un arbitrario sentimento religioso» (Ib., cap. IV, § 4).

 

Tolleranza dogmatica

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[1] Tale tesi è sostenuta tra gli altri anche da autori ebrei convertiti e non solo da Bernard Lazare (L’Antisemitismo sua storia e sue cause, tr. it., Verrua Savoia, CLS, 1999, p. 165): «è certo […] che vi furono degli Ebrei alla culla della Massoneria, degli Ebrei cabalisti». Lo stesso afferma Joseph Lémann: «è incontestabile che nel Giudaismo vi sia una predisposizione alla Massoneria» (L’entrée des Israelites dans la Societé française, Parigi, Avalon, 1886, p. 234).

[2] Cfr. Elia Benamozegh, Israele e l’umanità, Torino, Marietti, 1990, pp. 198-213. Cfr. Giovanni Miccoli, Santa Sede, questione ebraica e antisemitismo, in “Storia d’Italia”, Annali vol. 11/bis, Gli Ebrei in Italia, Torino, Einaudi, 1997, pp. 1388-1550.

[3] Non ha, però, ancora svelato i suoi connotati esoterici, iniziatici, occulti e segreti, il cui significato è noto e comprensibile solo ai massoni iniziati.

[4] Cfr. P. Naudon, Histoire et rituels des Hauts Grades maçonnique, Parigi, Dervy, 1966. I primi tre gradi (apprendista, compagno e maestro) sono detti “blu” o “simbolici” e formano il Ternario della Massoneria operativa. Dopo il XVIII secolo si sono aggiunti altri 30 “alti gradi” della Massoneria detta “speculativa” del “Rito Scozzese Antico e Accettato”.

[5] Cfr. U. G. Porciatti, Simbologia massonica. Massoneria Azzurra, Roma, Atanòr, 1968; Id., Simbologia massonica. Gradi Scozzesi, Roma, Atanòr, 1968.

[6] In italiano cfr. J. Anderson, Le Costituzioni dei Liberi Muratori, Livorno, Bastogi, 1978.

[7] Cfr. Alec Mellor, La Charte inconnue de la Franc-Maçonnerie chrétienne, Parigi, Mamme, 1965, sulla differenza tra ‘Costituzioni’ di Anderson (1723) e ‘Antichi Doveri’ (1735).