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Categoria: Anno 2009

POPPER E I “TEO-CON”

La figura di Popper (+ 1994) è oggi salita alla ribalta a causa dell’influsso che la sua filosofia ha esercitato prima in Usa negli anni Ottanta-Novanta ed oggi esercita in Europa e specialmente in Italia, grazie ai teo-conservatori o neo-conservatori (v. sì sì no no, 15 novembre 2007 e 15 giugno 2008), che cercano di conciliarla con la dottrina cattolico-romana (v. sì sì no no, agosto 2009).

Michael Novak ha importato dagli Usa nel Vecchio Continente il popperismo accolto da Dario Antiseri e Marcello Pera (sì sì no no, 15 marzo 2009), i quali, con Giuliano Ferrara, lo hanno diffuso in ambiente cattolico, persino conservatore e “tradizionale”. Infatti il 1° ottobre 2009, a pagina 4, L’Osservatore Romano ospitava un articolo di Marcello Pera intitolato “Il cristianesimo alla base dello Stato liberale. I diritti umani? Prima non c’erano”. In esso questo ideologo kantiano-popperiano, scrive citando Giovanni Paolo II (Ecclesia in Europa, 108): «La modernità europea stessa, che ha dato al mondo l’ideale democratico e i diritti umani, attinge i propri valori dalla sua eredità cristiana. […]. L’uomo è anima e corpo. Come anima, l’uomo è in contatto con Dio, a lui solo risponde […], come corpo, è un cittadino, è sottoposto all’autorità politica e ad essa deve obbedienza. L’anima è di Dio, il cittadino è dello Stato. Questa […] è la concezione […] del “dare a Dio e dare a Cesare”, della separazione fra Stato e Chiesa. È da questa concezione che nasce la tolleranza: Cesare non può entrare nel rapporto che l’uomo ha con Dio e perciò Cesare deve rispettare, essere tollerante con ogni cittadino». Sennonché la dottrina cattolico-romana tradizionale, che non è il cristianesimo “riformato” del XVI secolo né quello “variato[1] del Vaticano II (1965), insegna che Dio è Signore del corpo e dell’anima, e che come il corpo è soggetto all’anima, così il benessere comune temporale, fine immediato dello Stato, deve essere subordinato a quello spirituale. Lo Stato perciò deve facilitare l’esercizio della vera religione e reprimere tutto ciò che potrebbe ledere l’unione delle anime con Dio, fine ultimo dell’uomo e dello Stato. Separare Chiesa e Stato (soggettivismo sociale o democratismo moderno di Rousseau), corpo e anima o idea e realtà (soggettivismo filosofico di Cartesio), Società e Dio ( soggettivismo religioso di Lutero) è proprio della modernità immanentista e soggettivista (che va da Cartesio a Hegel) e del cattolicesimo liberale, condannato costantemente dai Romani Pontefici fin dal suo apparire a partire da Gregorio XVI sino a Pio XII.

Il teo-conservatorismo inoltre vede soltanto il pericolo musulmano (che pure è reale) e accende nella mente delle masse una sorta di “ossessione” o “arabo-fobia”, la quale spinge i cristiani nelle braccia del soggettivismo moderno, del liberismo e dell’americanismo filosionista. Pensiamo quindi che sia necessario esporre ai nostri lettori la dottrina di Popper, radicalmente opposta all’ antimodernismo di derivazione aristotelico-tomistica, che ha ispirato San Pio X ed ispira da trentacinque anni la nostra rivista.

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KARL RAIMUND POPPER

Cenni biografici

Suo padre “apparteneva ad una loggia massonica; lui e la moglie erano ebrei, - scrive Antonio Livi - ma si erano convertiti al cristianesimo (nella comunità luterana) per ottenere più facilmente (come a suo tempo aveva fatto in Germania la famiglia di Carlo Marx) un inserimento pieno nella società austriaca [...]. Nel 1918 Popper militò in un gruppo comunista”[2].

Che il Bambino Gesù porti ai nostri lettori Pace interiore, Ordine e Grazia spirituale. Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria!

Fu allievo di A. von Hayek tra il 1935 -1936. In Italia è conosciuto grazie alla divulgazione delle sue opere e del suo pensiero ad opera di Dario Antiseri e Marcello Pera, noto avversario della metafisica, che inquina l’ambiente cattolico con il pensiero di Hayek, Mises, Friedmann e Novak, letti alla luce di Popper.

 

 

 

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[1] Si legga Romano Amerio, Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX, 2a ed. , Torino, Lindau, 2009.

[2] A. Livi, La filosofia e la sua storia, Società Editrice Dante Alighieri, Città di Castello (PG), 4° vol., 1997, pag. 885.