Indice-Sommario 2014 - anno XL

 

  1. 1 / 15 gennaio

 

p.1         Agonia del mondo moderno e rimedi teologici (3) (Augustinus)

p.3         Un libro di attualità / Pierre Virion “Mysterium iniquitatis” (Johannes)

p.6         Pedagogia e didattica neoterica: testi e sussidi per l’insegnamento religioso nella scuola primaria (come ti erudisco il pupo) Prima parte (L. P.)

 

  1. 2 / 31 gennaio

 

p.1         Agonia del mondo moderno e rimedi teologici (4) (Augustinus)

p.5         Pedagogia e didattica neoterica: testi e sussidi per l’insegnamento religioso nella scuola primaria (come ti erudisco il pupo) Seconda parte (L. P.)

 

  1. 3 / 15 febbraio

 

p.1         Francesco I e la tribalizzazione della Chiesa (Leone)

p.4         L’Italia, la palude e la CEI (L. P.)

p.5         Convertita dall’ebraismo (Candidus)

p.6         Il calice è colmo? / Riceviamo e postilliamo (Lettera firmata) (Hirpinus)

p.7         L’impazzimento dei “nuovi preti” (G. L.)

p.8         Ancora sull’universalità del diluvio (Hirpinus)

 

  1. 4 / 28 febbraio

 

p.1         È lecito resistere alla tirannia spirituale? (Petrus)

p.4         Digiuno e astinenza (N.)

p.4         Dubitare, dubitare… (L. P.)

p.5         Cronache vaticane “Svegliate il mondo!” – Colloquio di papa Francesco con i superiori generali – (La Civiltà Cattolica – 4 gennaio 2014) Prima parte (L. P.)

p.7         Un odio creato da Dio “Ella ti schiaccerà la testa” (Candidus)

 

  1. 5 / 15 marzo

 

p.1         Divorzio, Comunione e conseguenze… (L. P.)

p.2         Un Papa o due Papi? (Albertus)

p.5         E la cura delle anime? / Riceviamo e pubblichiamo (Lettera firmata)

p.5         Cronache vaticane “Svegliate il mondo!” – Colloquio di papa Francesco con i superiori generali – (La Civiltà Cattolica – 4 gennaio 2014) Seconda parte (L. P.)

 

  1. 6 / 31 marzo

 

p.1         “La grande eresia” (Marcel de Corte) – Prima parte (Augustinus)

p.6         Cavilli e cavalli di Troia (L. P.)

p.7         Un “trombone” ignorante / Riceviamo e postilliamo (Hirpinus)

p.8         San Giuseppe (Canonico Agostino Berteu, Brevi meditazioni…)

 

  1. 7 / 15 aprile

 

p.1         “La grande eresia” (Marcel de Corte) – Seconda parte (Augustinus)

p.4         “Sono proprio io!” (R. P.)

p.5         Follia e ridicolo (L. P.)

p.7         “Sì” senza “no” (M. B.)

 

  1. 8 / 30 aprile

 

p.1         L’Ateismo Conciliare (G. R.)

p.3         “Una pentola in testa” / Riceviamo e pubblichiamo (Lettera firmata)

p.3         Centralino Santa Marta – S.C.V. (L. P.)

p.5         Per capire quel che succede oggi nel medio oriente (Robertus)

p.7         Perplessità / Riceviamo e pubblichiamo (Lettera firmata)

 

  1. 9 / 15 maggio

 

p.1         La validità dei Sacramenti dell’Ordine e della Cresima dopo il 1968 (Augustinus)

p.6         Bestemmia, che ti passa… (L. P.)

p.8         Per il mese di maggio (Francesco Spadafora e Suor Lucia)

 

  1. 10 / 31 maggio

 

p.1         Le riordinazioni / Il problema e la sua attualità (Augustinus)

p.4         Disgraziata senza-Dio! (Lettera firmata)

p.5         Curiosando qua e là (L. P.)

p.7         Una pistola di mano in mano (L.)

p.8         In fondo alla scala ad aspettare un’anima (Jucundus)

 

  1. 11 / 15 giugno

 

p.1         Il modernismo e la negazione dell’Assoluto (G. R.)

p.4         Risposta ai lettori sulla validità dei “nuovi sacramenti” di Paolo VI (Augustinus)

p.8         Le spine del Cuore di Gesù (Canonico Agostino Berteu, Brevi meditazioni…)

 

  1. 12 / 30 giugno

 

p.1         Invalidità o illiceità dei nuovi riti sacramentali? (Augustinus)

p.2         Per comprendere la crisi della società moderna. Le furie della coscienza (Considerazioni da un articolo di J. Budzisrewski)

p.5         Teologia bergogliana (Maurizio Blondet / nostra riduzion da Effedieffe)

p.7         “Il dialogo che ci vuole!” (Lettera firmata)

p.8         “Attirerò tutti a Me” (Lettera firmata)

 

  1. 13 / luglio

 

p.1         Dalla nouvelle thèologie alla nuova morale della situazione (Alfonsus)

p.7         Erba del diavolo, erba santa (L. P.)

 

  1. 14 / agosto

 

p.1         La morale autonoma (Alfonsus)

p.5         Nota sul Rotary Club (Donatus)

p.6         Quaestio pacis in Palestina (Lettera firmata)

p.6         Un cardinale scardinatore / Il naturalismo del card. Saraiva (Hirpinus)

p.7         Matrimonio indissolubile o “buco senza uscita”? (L. P.)

 

  1. 15 / 15 settembre

 

p.1         Ordinazioni anglicane e ordinazioni montiniane (Augustinus)

p.2         Ultime precisazioni sui nuovi sacramenti (Alfonsus)

p.4         La Croce in faccia (L. C.)

p.5         Prossimi grandi centenari (Lettera firmata)

p.5         “Nato imparato” (Lettera firmata)

p.6         Facta nigro signanda lapillo ovvero i nefasti del pontificato bergogliano (Lettera firmata)

 

  1. 16 / 30 settembre

 

p.1         Riti validi/invalidi, leciti/illeciti e più o meno opportuni (Augustinus)

p.5         Henri Delassus “Il problema dell’ora presente” (Henricus)

p.6         La commedia nella tragedia ovvero dell’ipocisia (L. P.)

p.8         Alla scuola di “Fra Tommasino” (Candidus)

 

  1. 17 / 15 ottobre

 

p.1         Nuovo rito del sacramento dell’Ordine illecito o non perfetto? (Alphonsus)

p.3         L’impossibile dialogo (Lucius)

p.4         La libertà e il principio di non contraddizione (G. R.)

p.6         Fiori tossici dal Vaticano (L. P.)

p.7         Carezze al lupo e bastonate alle pecore (L. P.)

p.8         Riceviamo e pubblichiamo (f.to Carlo Barbieri – Genova)

 

  1. 18 / 31 ottobre

 

p.1         O pentimento o sacramento (sì sì no no)

p.3         Ancora fiori tossici dal Vaticano (L. P.)

p.5         Tolleranza (Augustinus)

p.6         Sinodo: non “teologia in ginocchio” ma porno-teologia (Lucius)

p.8         Una speranza, una realtà imminente (dagli scritti di don Dolindo Ruotolo)

 

  1. 19 / 15 novembre

 

p.1         Il sinodo sulla “famiglia” di Francesco I / La rivincita di Bergson, Blondel Teilhard (Thomas)

p.3         Libri / “Il Baluardo” del cardinale Alfredo Ottaviani (Alaphridus)

p.7         Un infelice ritorno (L. P.)

 

  1. 20 / 30 novembre

 

p.1         San Pio X / “Rispondo punto per punto” (Basilius)

p.2         Alea iacta est! (S. GF.)

P.3         Cronache di un degrado annunciato (L. P.)

P.6         Medjugorie, Francesco I e Radio Maria / Riceviamo e rispondiamo (Lettera firmata)

p.8         L’elogia del terrazzo (Lector) (L.)

 

  1. 21 / 15 dicembre

 

p.1         L’uomo “pinguino” di Don Francesco Maria Putti

p.2         “Non sparate sulle rondini!” (L.)

p.5         La magna charta dell’antimodernismo sociale / Notre charge apostolique (Thomas)

p.6         “Professoressa, tutti i giorni il Breviario!” (L.)

p.7         Prudenza: virtù o viltà? / Ovvero: Papa Bergoglio e Papa Pacelli (L. P.)

p.8         Chi ha tempo, non aspetti tempo (Canonico Agostino Berteu, Brevi meditazioni…)

 

  1. 22 / 31 dicembre

 

Indice-Sommario anno 2014 (XXXX)

p.3         Oggi come ieri (L.)

p.4         Citazioni fuori testo

 

 

Citazioni fuori testo

(in ordine di comparsa)

 

S. Francesco di Sales............................ n.1    p.8

San Padre Pio........................................ n.4    p.8

Libro 3, cap. 16..................................... n.5    p.8

S. Pio X, Notre charge apostolique........ n.5    p.8

San Padre Pio........................................ n.6    p.4

San Bernardino da Siena...................... n.6    p.7

Athanasius Schneider........................... n.6    p.8

San Giovanni Bosco.............................. n.7    p.8

Sant’Agostino........................................ n.8    p.4

S. Girolamo........................................... n.12  p.7

S. Agostino............................................ n.12  p.8

S. Giovanni Eudes................................ n.16  p.8

S. Girolamo........................................... n.17  p.8

Jacques Debout.................................... n.19  p.8

J. H. Newman....................................... n.21  p.7

 

Oggi come ieri

Era ancora in fasce e già lo voleva morto un pessimo re perché temeva che lo privasse del trono. Perciò ordinò ai suoi soldati di sterminare una schiera di piccoli innocenti, pur di eliminare il supposto pericolo che incombeva sulla sua “poltrona” (Mt. 2, 3-18).

Ma il Bambino sfuggì alla strage riparando in Egitto sotto la protezione di Giuseppe e Maria. Quando, morto il tiranno, poté rientrare nella sua terra, avrebbe rischiato di essere ammazzato un’altra volta se non fosse andato a vivere nella Galilea delle genti piuttosto fuori mano per i potenti della Giudea (Mt. 2, 19-23). Per quasi 30 anni fu silenzio, ma ai Suoi il Ragazzo, cresciuto e diventato giovane uomo, sempre più rivelava se stesso (Lc. 2, 39-51).

Infine cominciò a predicare in pubblico dicendo cose che mai erano state dette, e parlando “di propria autorità”, come nessun rabbi o profeta d’Israele aveva mai fatto (Mt. 7, 28). Cominciò con il proclama che “Lui ora era venuto per dire meglio e di più”, cioè non per abolire la Legge, ma per perfezionarla (Mt. 5, 1-6, 48).

Quindi passò a affermare che Lui era “padrone” del sabato, che era il criterio del bene e del male e che poteva perdonare i peccati degli uomini come fa Dio.

Nel suo villaggio, dove era conosciuto come “il figlio del carpentiere” (Mc. 6, 3), disse che quanto Isaia e tutti i profeti avevano predetto si compiva in Lui (Lc. 4, 14-30). Irritatissimi, i suoi compaesani cercarono subito di eliminarlo, precipitandolo dalla rupe su cui abitavano, ma Lui riprese il suo cammino (Lc. 4, 28-30).

 

* * *

Anche a Gerusalemme, il sommo sacerdote del giudaismo, Giuseppe Caifa, servile “collaborazionista” degli occupanti Romani, lo tiene d’occhio e presto lo sente come una minaccia per il suo potere religioso, politico ed economico.

Perciò Caifa trama molto presto la sua morte, ancor più quando vede i suoi colleghi del sinedrio smascherati dal Nazareno nella loro dura cervice e nell’idiozia in cui sono caduti. Gesù di Nazareth ha la pretesa che “Abramo stesso vide il suo giorno e ne esultò” (Gv. 8, 56), che anzi “prima che Abramo fosse, Lui già c’era ed operava” (Gv. 8, 58). Insomma, “il figlio del carpentiere” si fa simile a Dio, anzi si identifica con Dio stesso, “Jahvé”, il cui nome è ineffabile e non si deve neppure pronunciare. Tutto questo – sostiene Caifa – è blasfemia contro l’Altissimo e il Nazareno è giudicato dal sinedrio “reo di morte” (Mt. 26, 66). Tutto questo, però, al governatore di Roma importa meno che nulla. Allora è necessario accusare il Nazareno di ribellione a Cesare, l’Augusto che domina il mondo. Ma come arrestarlo se molti del popolo lo amano? Scoppierebbe una sommossa.

Uno degli Apostoli, però, lo vende ai nemici e permette di catturarlo di notte, diventando l’espressione del peggior tradimento. All’uomo di Keriot bastano 30 monete, il prezzo di uno schiavo. L’affare è fatto. Nell’orto del “frantoio” Giuda guida i manigoldi del sinedrio e indica il suo Maestro con un bacio: il gesto dell’amore tramutato in sputo di tradimento.

Quello che segue nella notte e nella mattinata successiva allo spuntar del sole è tutto illegale, contro la Legge e contro il buon senso, accompagnato dagli scherzi volgari e violenti propri delle caserme. Ma che importa tutto questo a uomini come Caifa e Pilato, usi a preoccuparsi solo per la loro “poltrona”? “Meglio che uno solo muoia per il popolo” (Gv. 11, 50). Anzi: meglio che lui muoia e non siano lesi i nostri interessi.

Pilato, che potrebbe salvarlo, se ne lava le mani e gli “uomini dell’oscurità” vogliono che Gesù sia eliminato al più presto e nel modo più ignominioso (“Maledetto colui che pende dalla croce” era scritto nel Deuteronomio 21, 23), così che nessuno ne perpetui la memoria.

E Gesù di Nazareth muore sulla croce: svenato e macellato, come l’Agnello pasquale.

 

* * *

Visto che un ricco membro del sinedrio, che si era dissociato dall’infame delitto, Giuseppe d’Arimatea, con il suo collega Nicodemo, entrambi discepoli segreti del Nazareno, gli hanno chiesto il corpo massacrato, Pilato, secondo il costume romano, glielo concede.

Sepolto e sigillato, il corpo di Gesù è custodito da armati, perché nessuno possa portarlo via e poi dire – teme il sinedrio – che è risorto. Ma, la mattina del terzo giorno, proprio gli armati messi di guardia assistono al fatto più esplosivo della storia: il Crocifisso è risorto!

Per i mandanti del delitto perfetto – ora diventato imperfetto più che mai – il corpo del Giustiziato non si trova più, trafugato o svanito nel nulla. In realtà hanno dentro il terribile assillo che sia davvero uscito vivo da dietro la pietra sepolcrale. Per i mandanti ora inizia la paura, una paura folle.

Un breve spazio di tempo e Caifa e Pilato perderanno la loro “poltrona” per la quale avevano messo a morte Gesù. Ancora 40 anni e Gerusalemme, come aveva profetato Daniele (Dn. 9, 22-27) e Gesù stesso aveva illustrato con dovizia di particolari, sarà distrutta dai Romani di cui si era servita come esecutori del suo delitto e il popolo dei Giudei sarà disperso per il mondo.


Gli eredi dei mandanti dell’assassinio di Gesù, coloro che ancora oggi lo negano e lo ritengono l’Impostore per eccellenza, continuano ad aver paura e cercano – accanitamente, disperatamente – ancora adesso di annientarlo nella Sua Chiesa. Come riconosceva uno di loro: “I cristiani non hanno ancora capito che noi siamo stati la causa di quasi tutte le guerre, non solo della rivoluzione russa, ma di tutte le grandi rivoluzioni della loro storia” (citato in E. Zoffoli, Ebraismo a confronto del Cristianesimo, Edizioni Segno, Udine, 1995, pag. 181-184).

Oggi, nonostante che “teologi senza Cristo” si siano alleati con coloro che perpetuano l’odio dei mandanti e dei sicari del Nazareno, Lui continua a proclamare: “Io sono il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt. 16, 16); “D’ora innanzi mi vedrete seduto alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo” (Mt. 26, 64); “Io sono Re, per questo sono nato e sono venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla Verità. Chiunque è dalla Verità ascolta la mia voce” (Gv. 18, 37).

La Verità è che Lui, Gesù solo, è il Re divino, assoluto ed eterno, che del suo assassinio ha fatto un’offerta, un sacrificio di espiazione per il peccato e la salvezza dell’umanità. Non provate a smentirlo né a negarlo un’altra volta. Non tentate neppure di scoronarlo o di detronizzarlo. Lo ritroverete vivo e vero – come solo è vivo e vero Dio – a ogni crocicchio della vita e della storia e non ci sarà mai salvezza senza di Lui.