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Categoria: Anno 2013

Nelle tenebre rimane la Madre

Il venerdì di passione e di morte

Era morto sulla croce Gesù, ed era stato sepolto. Giuda, uno dei suoi, l’aveva tradito per 30 denari, poi si era impiccato. Pietro, già scelto da Lui quale capo della Sua Chiesa, l’aveva rinnegato. Gli altri Apostoli erano fuggiti. Gi amici, che sembravano aver creduto in Lui, erano tutti dispersi, anzi spariti. Fallimento totale. Almeno così appariva.

Le tenebre del venerdì di passione e di morte e poi il sabato, nel quale restava solo una tomba, anche se quello era il gran sabato dei Giudei. Nella giornata di quel sabato, in modo furtivo, di nascosto, qualcuno degli amici di Gesù andò a cercare Maria, la Madre di Gesù. Poveri uomini ormai senza speranza! Si erano illusi su Gesù e ora erano delusi, ché, rimasti senza di Lui, avevano perduto la fede, la speranza e l’amore. Forse la Madre avrebbe potuto dir loro qualcosa, far intravvedere qualche luce in mezzo alle tenebre scese sulla terra. Ed erano andati a cercarla, perché sapevano che Ella c’era e soffriva, Mater dolorosa, ma madre, e una madre può ancora consolare. Nella penombra del cenacolo a porte chiuse, o nella casa di Giovanni, dove era stata accolta dal discepolo prediletto, la Madonna che ha fatto? Ella sola, la Mamma di Gesù e ora mamma anche dei suoi Apostoli in fuga, dei suoi amici delusi, ha tenuto viva la fede, la speranza, e l’amore a Gesù:

Non disperate. Non abbiate paura! Ricordatevi quello che ha detto: -Sarò catturato, flagellato, condotto alla croce. Dovrò morire… morirò. Io , che sono il vostro pastore, sarò percosso a morte e voi, mie pecore, sarete disperse. Fuggirete e tutta la mia opera apparirà come distrutta”.

“Sì, Maria – avranno risposto – Lui così aveva detto e purtroppo è avvenuto. Ed è cosa atroce. Noi speravamo che Egli avrebbe ricostituito il regno… Tutto distrutto da quelle volpi del sinedrio. Ora, se non stiamo attenti, i suoi nemici annienteranno anche noi”. E Maria: “Figlioli, Lui, però, ha anche promesso: -Sarò crocifisso, ma il terzo giorno risorgerò”.

Maria Santissima ha alimentato, Lei sola, la fede nel Figlio suo tra gli Apostoli increduli, disperati, “falliti”. Immagino che Le abbiano risposto che solo il suo amore di Mamma poteva farle credere ancora che Lui sarebbe risorto, perché mai un uomo, sia pure giovane di 33 anni, anche grande e santo come Gesù, era tornato vivo dal sepolcro. Quando mai ciò era accaduto? Chi lo poteva ancora sperare o pensare?

 

Oggi, come allora

Il terzo giorno, alla sera, eccolo Gesù, il Vivente, di nuovo in mezzo ai suoi: “Sono qui, sono vivo, sono proprio Io… Avete qualcosa da mangiare? Guardatemi, toccatemi, non sono un fantasma, sono proprio Io con la mia carne risorta. Non temete. Pace a voi! Ricevete lo Spirito Santo. Andate e perdonate i peccati. Predicate il mio Vangelo a tutte le genti. Fate miei discepoli tutti gli uomini della terra” (Gv. 20, 19-29; Mc. 16, 9-20). E ancora: “Io sono la Vita. Io ho vinto la morte. Io sono con voi sino alla fine del mondo. Mi sarete testimoni in Gerusalemme e sino agli estremi confini della terra” (Mt. 28, 20; Atti 1, 7-8).

Da quei giorni di primavera dell’anno 33, iniziava così la più bella e la più sublime storia su questa terra: il Nazareno, il Crocifisso, il Risorto, il Vivente, il Cristo vincitore del peccato e della morte prende possesso della anime e delle Nazioni.

Nessuno lo può fermare. Nessuno, neppure oggi.

Oggi è come quel sabato che seguì il tragico venerdì di morte. In questi anni, Lui, Gesù, è stato scoronato e spesso messo alla pari di un qualsiasi fondatore delle altre cosiddette “religioni” (?) dagli “dei falsi e bugiardi” e ciò a causa di quel falso ecumenismo, in cui tuttora si persevera e si avanza.

Di Lui, Gesù, non si vuol più parlare, per non urtare coloro che non credono nella sua Persona adorabile. Lui, Gesù, oggi è rinnegato nella sua Verità eterna, straziata da tutte le eresie di venti secoli coalizzate insieme, entrate nel Luogo santo e insegnate là dove si dovrebbe insegnare solo la Verità.

Lui, Gesù, è profanato da una Liturgia dissacrata, che non celebra più il Sacrificio di adorazione a Dio e di espiazione del peccato né il dono della Grazia divina alle anime; una liturgia ridotta spesso a “pasto” fraterno (?) e persino a “recital” e spettacolo di teatro.

Lui, Gesù, è messo da parte perchè in fondo bastano i valori umani e l’uomo – secondo la gnosi, la gnosi spuria di oggi – è capace di salvarsi da solo, di essere “quisque faber fortunae suae”, ciascuno artefice della sua propria fortuna, senza amore e senza Cristo.

Da più di 50 anni viviamo sotto una cappa di tenebre pesanti ed opprimenti scese come il venerdì della morte di Gesù. Siamo come gli Apostoli, gli amici di Gesù, dispersi e “falliti” in quei giorni tragici, quando Lui fu tolto di mezzo. Lo disse e lo previde il Ven. Sommo Pontefice Pio XII, il 21 aprile 1957, domenica di Pasqua. Il venerdì di Passione e morte, il sabato di sepoltura, oggi sembra non finire più!

Un’altra Pasqua

Ma oggi, come allora, c’è Maria Santissima, la Madre che non abbandona mai i discepoli del Figlio suo. Maria anche oggi tiene viva la fede nel Cristo, quando Lui sembra essere stato detronizzato (“Ils l’on decouronné” ha scritto un illustre Prelato) come Re divino, persino annientato e la sua Chiesa a volte sembra perduta. Perciò oggi è grazia somma essere e stare con Maria, con la fede viva nel Cristo, l’Uomo-Dio, l’unico Salvatore, nel dilagare della confusione che non risparmia le sedi più alte, nell’allargarsi senza ritegno di questo “sputo” generale del mondo contro Cristo.

La Madonna è la Signora del sabato che prelude alla domenica di risurrezione. La Madonna, in questo sabato della storia, è ancora la Condottiera delle anime e delle Nazioni a Cristo. Non dobbiamo temere. Non dobbiamo avere paura. Prendiamo in mano il suo Rosario, cui Ella, nelle sue apparizioni a Lourdes e a Fatima, ha garantito una potenza straordinaria non solo per sconfiggere i turchi come avvenne a Lepanto sotto San Pio V (7 ottobre 1571), ma per travolgere gli apostati di questo secolo tenebroso in una nuova “Lepanto”, che non mancherà.

Quando un altro San Pio V, che non dialoghi con il mondo ma che parta alla conquista del mondo a Cristo? Fino a quando durerà la notte?

Ormai solo la Madonna, riportandoci a Gesù, il Crocifisso e il Vivente, come ha riportato gli Apostoli in quel primo sabato, solo la Madonna può vincere l’eresia, anzi l’apostasia generale. E lo farà; questo è certo. Occorre stare con Lei, la Condottiera invincibile, e non venire mai meno nella Fede che Gesù è vivo, Gesù è il Vincitore. Gesù è in noi e ci forma a sua immagine.

Conosco anime di 15/17 anni ed anche più piccole, che, per dono di Gesù e della Mamma, sfuggono all’apostasia odierna e preparano, con Lei e con Gesù, questa nuova Pasqua di risurrezione, perché – ricordate – “Egli è vivo”.

Né arroganza di filosofi né scelleratezza di preti potrà cancellare Gesu Cristo dalla storia” diceva Giosuè Carducci. La Sua, però, è vittoria non solo della storia, ma di un’ eternità senza fine.

Lucius