IL “CASO” CASTELLUCCI

Il fatto

A Milano dal 14 al 28 gennaio 2012 si è tenuta una rappresentazione blasfema del romagnolo ROMEO CASTELLUCCI, presso il “Teatro Franco Parenti” diretto dalla regista ANDRÉE RUTH SHAMMAH, nella quale pièce si getta dello sterco sul Sacro Volto di Gesù crocifisso. Nel presente articoletto vedremo chi è l’Autore della composizione e chi è il Direttore del teatro per cercare di capire come mai si sia giunti a tanto.

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Il Direttore

Andrée Ruth Shammah è nata a Milano nel 1948 da genitori ebrei che vivevano in Siria. Dopo un’ esperienza di assistente al ‘Piccolo Teatro di Milano’, diretto da Giorgio Strehler e Paolo Grassi negli anni Sessanta, fonda nel 1972, insieme con Franco Parenti, Giovanni Testori e Dante Isella, il “Salone Pier Lombardo”, diventato poi “Teatro Franco Parenti” in ricordo dell’amico e collega scomparso.

Oltre alla attività di regista e direttrice artistica la Shammah svolge un attivissimo lavoro di organizzazione di convegni, incontri, seminari e stage legati al mondo del teatro e della cultura. Per le sue regie occupa un posto di primo piano nel panorama del nostro teatro tanto che il più prestigioso teatro lirico del mondo, il ‘Teatro alla Scala’, le ha affidato Variété di Maurizio Kagel e L’elisir d’amor di Donizetti.

 

Il pensiero della Shammah è fortemente intriso dei valori della cultura ebraica talmudista post-cristiana dalla quale proviene e della quale è in Italia una delle voci più autorevoli[1]. (Per il giudaismo post-cristiano ed anticristiano v. sì sì no no, 15 aprile 2009, pp. 5 ss.).

Lo spettacolo blasfemo, in cui si gettano sterco e liquame sul Volto Santo di Gesù, e quindi su Gesù e la Religione da Lui fondata, è la continuazione di quelle storielle infami ed infamanti chiamate “Storie su Gesù” o in ebraico “Toledoth Jeshu”, tradotte in italiano dal rabbino capo di Roma Riccardo di Segni per i tipi della Newton Compton (v. sì sì no no, 30 aprile 2009, pp. 6 ss.).

Si non est Deus non est bonus. Tertium non datur”. Se Gesù non è Dio, è un imbroglione, poiché ha detto esplicitamente di esserlo e si è fatto condannare alla morte di croce proprio per questa Sua affermazione. Perciò il problema essenziale, al di là e al di sopra di ogni “dialogo interreligioso”, è quello di stabilire se veramente Gesù è Dio o non lo è.

L’inconciliabilità tra Giudaismo talmudico e Cristianesimo è radicale perché consiste nella incredulità o nella Fede nella Divinità della Seconda Persona della SS. Trinità, Incarnata per opera dello Spirito Santo nel seno di Maria sempre Vergine. Se Gesù Cristo è Dio va adorato; se è un impostore, che si è fatto passare per Dio pur essendo un semplice uomo, va condannato. Sino a che tale inconciliabilità rimane, Cristianesimo e Giudaismo saranno ‘due Città’ (S. Agostino), ‘due Stendardi’ (S. Ignazio), ‘due Partiti’ (S. Luigi de Montfort), di cui l’uno amerà Gesù Cristo e l’altro Lo odierà.

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L’Autore

La rivista d’Arte australiana ‘Real Times (n. 52, dicembre-gennaio 2002) scriveva che Romeo Castellucci,  l’Autore dell’opera teatrale Genesis sul peccato originale, allora rappresentata in Australia, si basa non sulla dottrina cattolica, ma sulla “mistica giudaica, che ritroviamo nello Gnosticismo, nella Cabala e nella filosofia dei Rosacroce. […]. La Creazione [secondo tale “mistica”] è stata una trasgressione violenta delle leggi dell’Universo. […]. Non è l’amore che regna nell’Universo ma la crudeltà. Non è l’uomo ad aver peccato, ma Dio. Tutta l’arte e il teatro di Castellucci costituiscono una storia che racconta questo atto iniziale di violenza primordiale”.

 

Nell’intervista rilasciata da Castellucci al giornalista Jonathan  Marshall della succitata rivista Catellucci dice: “Lucifero è il primo artista con cui l’umanità deve identificarsi. […]. Il mio spettacolo Genesis […] è una genesi che reca al mondo, usando il palcoscenico, le mie proprie pretensioni di creare il mondo, l’artista che vuol rubare a Dio la creazione.. Questa è la maggior gioia dell’artista: rubare a Dio” (cfr. The Castellucci interview: The Angel of Art is Lucifer. http://realtimearts.net/article/issu=e52/7027/).

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Tra due fuochi e abbandonati dai Pastori

Giustamente in varie città d’Italia, e particolarmente a Milano, vi sono state manifestazioni religiose di riparazione (S. Messe, Rosari…) e di protesta pubblica con le quali i cattolici hanno mostrato apertamente la loro indignazione contro l’ultima opera blasfema di Castellucci. Gesù ci ha detto: “questo genere di demoni si cacciano solo con la preghiera e col digiuno”. Inoltre è doveroso dimostrare pubblicamente il proprio dissenso di fronte ad uno spettacolo blasfemo. Ma occorre andare alle radici e per guarire completamente un male si devono curare le sue cause; altrimenti la cura è un palliativo e la malattia riesplode con maggior virulenza.

In varie parti del mondo islamisti radicali sono ascesi al potere con  l’aiuto degli Usa e della Nato, abbattendo regimi pan-arabisti, ma laici e tolleranti nei confronti del Cristianesimo. Così in Iraq, in Libia, forse prossimamente in Siria e in Nigeria, che sino a poco tempo fa non dava nessun problema, mentre ora  ha scatenato anch’essa la caccia al cristiano (come ha spiegato padre Gheddo). Il Cristianesimo si trova tra due fuochi: giudaismo  talmudico/cabalistico e islamismo radicale. Ma quello che preoccupa maggiormente è l’arrendevolezza della Gerarchia cattolica, che continua a radunare i nemici di Cristo ad Assisi da 25 anni a questa parte, mentre ai Cristiani che professano pubblicamente la loro Fede in Gesù e la loro indignazione raccomanda “prudenza e moderazione”. San Pio X aveva ben capito che “la forza dei malvagi non è la loro audacia, ma la timidità o vigliaccheria dei buoni”.  Che Dio salvi la Chiesa dalle colpe degli uomini di Chiesa!

 


[1] Cfr. http://wisesociety.it/wise-people/andree-ruth-shammah/