Anno 2012
Anno XXXVIII N° 1
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IDEE CHIARE SUL MAGISTERO
Attualità della questione
Recentemente sono apparsi articoli e libri, che, per difendere la Tradizione e la Chiesa, o hanno esagerato la portata del Magistero, facendone un Assoluto (errore per eccesso) oppure lo hanno minimizzato e quasi annichilito, negandone la funzione di interpretare la Tradizione e la S. Scrittura (errore per difetto). A titolo di premessa riassumiamo quanto ha scritto in passato[1] e recentemente mons. Brunero Gherardini (cfr. Disputationes Theologicae).
Occorre evitare la premessa erronea che fa del Magistero un Assoluto e non un ‘ente creato’, un Fine e non un mezzo, un Soggetto indipendente (absolutus = sciolto) da tutto e da tutti. Niente al mondo ha la dote dell’Assoluto. La Chiesa non fa eccezione, non la sua Tradizione, non il suo Magistero e neppure la Gerarchia, Papa compreso. Si tratta di realtà sublimi, ai vertici della scala di tutti i valori creaturali, ma sempre di realtà penultime, finite, create, dipendenti da Dio, che è l’unica realtà ultima, assoluta, infinita ed increata. (Ed infatti, come vedremo, il Magistero ha la sua “regula fidei” nella Divina Rivelazione).