Anno 2012
Anno XXXVIII N° 11
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LA GUERRA CONTINUA
Alle domande poste sulla reale, e non solo verbale, continuità tra Tradizione apostolica e Concilio Vaticano II, tra Messa apostolica detta di San Pio V e Novus Ordo Missae di Paolo VI non è stata data alcuna risposta da parte di Benedetto XVI se non la ripetuta affermazione della continuità, senza alcuna prova.
Anno XXXVIII N° 10
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Dialogo ebraico-cristiano: la dottrina della sostituzione soppiantata dalla “dottrina delle due salvezze parallele”
In questo articolo vengono presi in esame i più recenti sviluppi del dialogo ebraico-cristiano, e la questione dell’avvenuta mutazione della dottrina della “sostituzione” con la dottrina delle “salvezze parallele”, in riferimento alla più che significativa visita del Papa in Sinagoga il 17 gennaio 2010 ed al ‘succo’ delle parole che vi sono state pronunciate sia da Benedetto XVI che dal rabbino Riccardo Di Segni nonché ai più recenti eventi susseguitisi.
Identità etnica di Israele, identità spirituale del Cristianesimo
Nel corso della visita di Benedetto XVI al Tempio Maggiore di Roma, è stata fatta dal Rabbino Capo di Roma Riccardo di Segni una lezione di esegesi su “Israele-Popolo-Terra”.
Anno XXXVIII N° 9
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Guarda la stella, chiama Maria!
Sempre più tra noi cattolici siamo sbalorditi. L’eresia, l’apostasia è entrata – dispiace dirlo e piange il cuore a dirlo – tra uomini di Chiesa. Così, quando “i punti di riferimento” sono venuti meno e i lupi vestiti da agnelli (o da pastori; sono inconsolabile a dirlo, ma è vero) sono entrati nell’ovile, che cosa possiamo fare? Che cosa dobbiamo fare per giungere sani e salvi in Paradiso?
Anno XXXVIII N° 8
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UN ISPIRATORE DELLO “SPIRITO” PANECUMENISTA DI ASSISI: RAIMON PANIKKAR
1. IL PANIKKARISMO
Il personaggio
Il 26 agosto del 2010 alle 19 è morto Raimon Panikkar. RAFFAELE LUISE, decano dei vaticanisti Rai, gli ha dedicato un libro-intervista[1], il quale, frutto dell’amicizia tra i due, è la narrazione sotto forma di dialogo che Panikkar fa della sua vita e l’esposizione del suo pensiero filosofico e teologico. Egli era famoso già negli anni Sessanta, dato che a partire dal 1962 sino al 1965 partecipò «con Küng e Ratzinger al Concilio Vaticano II come perito per la liturgia del cardinale di Bologna Lercaro»[2].
Anno XXXVIII N° 7
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La nuova forma di Consacrazione rende invalida la nuova Messa?
“Per molti” o “per tutti”?
Il problema si pone soprattutto, ma non soltanto, quanto alla traduzione delle parole latine “pro multis” (per molti), appartenenti alla consacrazione del calice, con "per tutti”. Alcuni vi vedono, oltre che una mutazione sostanziale della forma del sacramento eucaristico, anche una tendenza a favorire l'eresia, risalente ad ORIGENE (+254), della “apocatastasi”, secondo cui alla fine tutti gli uomini ed anche i diavoli si salveranno. I critici più radicali, perciò, giungono a sostenere che la mutazione dell’essenza del Sacramento dell’Eucarestia, cui soggiace l'eresia dell’apocatastasi, renderebbe impossibile la consacrazione e pertanto la nuova Messa sarebbe invalida.
Anno XXXVIII N° 6
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La nuova messa è in rottura con la tradizione liturgica apostolica? 3a parte
MODIFICHE APPORTATE NEL 1970 AL «NOVUS ORDO»
Nel maggio del 1970 venne pubblicata l’edizione latina del nuovo Messale romano. All’Institutio e all’ “Ordo” del 1969 erano stati apportati numerosi cambiamenti, che analizzeremo nel presente capitolo.
La riforma del Messale romano promulgato nel 1969, secondo una dichiarazione di Paolo VI[1], non era stata “improvvisata”, ma era stato “il risultato di lunghi ed approfonditi studi”. Sulla base di questa dichiarazione si può essere sicuri che in essa non vi era alcuna proposizione che non fosse stata accuratamente soppesata non solo dal punto di vista teologico, ma, viste le preoccupazioni essenzialmente pastorali di questo pontificato, anche dal punto di vista pastorale, che applica ai casi concreti le regole generali o i princìpi. È per questo che si rimane sorpresi nel vedere come nel 1970, appena un anno dopo la loro promulgazione, l’Institutio e l’Ordo abbiano subìto numerose modifiche sia dal punto di vista teologico, sia dal punto di vista pastorale.