Indice-Sommario 2010

 

 

n.1 / 15 gennaio

 

p.1         I “fendenti diretti” di Yves Congar, “perito” del Concilio, contro la Tradizione cattolica (Leone)

p.5         La storia «sacra» di ciascun uomo (Ioannes)

p.6         Traduttori o traditori? / Riceviamo e rispondiamo

p.7         Padre Tyn e la Metafisica (Dominicus)

p.8         Una “nuova” opera di carità: cremare i morti

 

n.2  / 31 gennaio

 

p.1         Jean Daniélou: un perito innovatore in fama di “conservatore” (Leone)

p.4         17 gennaio 2010 / Benedetto XVI in sinagoga (sì sì no no)

p.6         20 gennaio 1842: una data da dimenticare? (Hirpinus)

p.8         Giovani cresciuti alla scuola di Don Bosco / Riceviamo e pubblichiamo (Lettera firmata da un sacerdote)

 

n.3 / 15 febbraio

 

p.1         Teocentrismo o antropocentrismo? (Thomistarum acies)

p.6         Non semper infideles

p.8         Segnalazione Libri (Censor)

 

n.4 / 28 febbraio

 

p.1         Oltre il neomodernismo / Hans Küng ed Edward Schillebeeckx (Leone)

p.4         Il numero degli eletti (Foedus TNT)

p.7         Peggiori dei pagani

p.8         Le difficoltà “teologiche” di mons. Granara / Riceviamo e postilliamo

 

n.5 / 15 marzo

 

p.1         Vita cristiana e verità (Candidus)

p.2         Rahner: concilio tradito o compiuto? (Padre Paride Pacifici)

p.4         Postilla sul Concilio

p.4         La “menzogna” del giudeo-cristianesimo denunciata da un rabbino (Aurelianus)

p.7         “Non l’apparenza, ma la verità” (Fra Candido di Gesù)

 

n.6 / 31 marzo

 

p.1         La contro-teologia di J. B. Metz (Eleutherius)

p.5         Andereggen e l’«inferno vuoto» di von Balthasar (Foedus TNT)

p.6         Il Comunismo come “fenomeno gnostico di massa”

p.6         Riceviamo e pubblichiamo

p.7         Ratzinger, Amerio e la “teologia della speranza” (Hirpinus)

p.7         Per Crucem ad Lucem! (da Maria Santissima nel Vangelo di mons. Pier Carlo Landucci)

 

n.7 / 15 aprile

 

p.1         La curva ad U della teologia cattolica (Eleutherius)

p.3         Il “piccolo” numero degli eletti e la gloria di Dio (Hirpinus)

p.3         “Oscar, attento, io non ci sto!” (Tarcisius)

p.4         Immanentismo e trascendenza (Alexander K.)

p.7         Non bisogna temere di essere calunniati dal mondo, ma piuttosto di “apparire adulatori” del mondo (N.)

 

n.8 / 30 aprile

 

p.1         Un’enciclica profetica: la “Humani Generis” (1ª puntata) (Reginaldo)

p.4         La fede (dal catechismo di San Roberto Bellarmino)

p.4         “La fede che ricerca l’intelligenza” / Certezza e ragionevolezza della fede (Ioannes)

p.6         La massoneria inglese e quella latina

p.7         Nietzsche e la “morte di Dio” (AB)

 

n.9 / 15 maggio

 

p.1         Un’enciclica profetica: la “Humani Generis” (2ª puntata) (Reginaldo)

p.4         Il post-modernismo (Robertus)

p.6         Compassione senza salvezza? (M. G.)

p.8         Ancora sui “meriti” di Scalfaro / Riceviamo e pubblichiamo (Carlo Barbieri - Presidente di Famiglia & Civiltà)

p.8         Alcune considerazioni sulla “teologia della liberazione” / Riceviamo e pubblichiamo

 

n.10 / 31 maggio

 

p.1         La Tradizione e il Concilio Vaticano II: continuità o discontinuità? (Attanasio)

p.4         Vale la pena? (Lettera firmata)

p.5         “Il cattolicesimo è la verità assoluta” (Padre Garrigou-Lagrange) (Fra Candido)

p.7         Trasfigurare la “modernità” è sfigurare la Chiesa / Riceviamo e pubblichiamo

p.7         Un infelice parallelismo / Riceviamo e pubblichiamo

p.8         Semper Infideles

—Vaneggiamenti ereticali con approvazione ecclesiastica (Toscana oggi 20 febbraio 2010)

 

n.11 / 15 giugno

 

p.1         Darwinismo “cristiano”? (Baldasseriensis)

p.5         Pio XI Papa “liberale”? (C. N.)

p.7         Con la crisi della secolarizzazione ritorna la teologia politica / Nuove maschere del superuomo (Paolo Becchi – Università di Genova)

 

n.12 / 30 giugno

 

p.1         Dal neomodernismo all’ateismo “cattolico” (Doroteo)

p.4         “San Cartesio”, patrono delle femministe e non solo (Prima Parte) (Benedictus Umber)

 

n.13 / luglio

 

p.1         “San Cartesio”, patrono delle femministe e non solo (Seconda Parte) (Benedictus Umber)

p.5         Il liberalismo, Pio XI e l’Azione Cattolica (C. N.)

p.7         Note su Pio XI del card. Tardini

 

n.14 / agosto

 

p.1         Assurdità del panteismo esito fatale del modernismo (Teotimo)

p.5         Fine naturale di una vita / Riceviamo e rispondiamo (Hirpinus)

p.6         Staglieno o dell’industrializzazione della profanazione (P. B.)

p.7         Almeno qualche don Abbondio! (Marcellinus)

p.8         Non voglio agitarmi, mio Dio: confido in Te! (Sac. Dolindo Ruotolo)

 

n.15 / 15 settembre

 

p.1         L’idea cattolica nel Piemonte sabaudo /  dall’assolutismo restaurato all’affermarsi dell’ideologia liberale (Baldasseriensis)

p.5         Massoneria e riforma liturgica (Macarius)

p.6         “Il matrimonio è per la vita” (padre Ermenegildo Lio) (Candidus)

 

n.16 / 30 settembre

 

p.1         Abbattere i “bestioni” (p. von Melchior Gaspar)

p.8         Ignoranza / Riceviamo e pubblichiamo

 

n.17 / 15 ottobre

 

p.1         Tomismo contro modernismo (p. Petracco)

p.1         Puntualizzazione

p.3         Riceviamo e pubblichiamo

p.4         Se vi possa essere errore nei documenti del magistero (Arnaldo Vidigal Xavier Da Silveira)

p.7         Un apostolo della verità (mons. Pier Carlo Landucci) (Fra Candido)

 

n.18 / 31 ottobre

 

p.1         La dottrina della Chiesa sul suo Magistero / Qual è l’autorità dottrinale dei documenti pontifici e conciliari? (Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira)

p.6         Schema (sul Magistero)

p.7         Senza commenti (da 7 Giorni 7 – 18 luglio 2010 n. 29)

p.7         Alla scuola dell’essere / don Luigi Bogliolo (Candidus)

 

n.19 / 15 novembre

 

p.1         In casi rari e straordinari ma possibili / Resistenza pubblica a decisioni dell’ autorità ecclesiastica (Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira)

p.5         Satanismo, Modernità e Modernismo (Martinus)

p.8         Coraggio? / Riceviamo e pubblichiamo

 

n.20 / 30 novembre

 

p.1         Storicismo neomodernistico = Ateismo pluriaggravato (Thomistarum acies)

p.4         Riceviamo e pubblichiamo (Carlo Barbieri Famiglia & Civiltà, Via A. Centurione 9/d/9 16134 Genova)

p.5         Discontinuità conciliari e postconciliari

p.6         Un accostamento che sa di blasfemo / Riceviamo e pubblichiamo

p.7         Dall’oblìo ai festeggiamenti? (Hirpinus)

pp.7-8    Semper infedeles

—Come rendere flessibile l’ «inflessibilità» della Chiesa (Famiglia Cristiana n. 40/2010)

—“Medico, cura te stesso”… (Famiglia Cristiana n. 40/2010)

 

n.21 / 15 dicembre

 

p.1         L’ermeneutica della continuità ovvero il Concilio “alla luce della Tradizione” da Paolo VI a Benedetto XVI (sì sì no no)

p.2         Benedetto XVI: “Luce del mondo” / Libro intervista con Peter Seewald (Augustinus)

p.5         La Tradizione e i Padri della Chiesa (Leonardus)

p.7         Coraggio o Tradimento? / Riceviamo e pubblichiamo

p.7         Perché il mondo va verso il precipizio / Riceviamo e postilliamo

p.8         Natale

p.8         Libri ricevuti

 

n.22 / 31 dicembre

Indice-Sommario anno 2010 (XXXVI)

 

p.3         Sulla comunione «manesca» / Riceviamo e pubblichiamo (Lettera firmata)

 

Citazioni fuori testo

(in ordine di comparsa)

 

Mons. Canovai...................................... n.1    p.6

Sac. Dolindo Ruotolo............................ n.3    p.8

S. Teresa d’Avila.................................... n.7    p.8

S. Angela Merici.................................... n.9    p.5

S. Agostino............................................ n.10  p.4

S. Alfonso M. de Liguori........................ n.10  p.7

Da Il Dogma dell’Inferno

...... mostrato da fatti tolti dalla

...... storia sacra e profana del

...... R. P. Schouppes S.J....................... n.10  p.8

S. Giovanni Bosco................................. n.11  p.4

Bossuet................................................. n.13  p.7

B. Cottolengo........................................ n.13  p.8

S. Germano di Costantinopoli............... n.13  p.8

Sac. Dolindo Ruotolo............................ n.16  p.8

Sac. Dolindo Ruotolo............................ n.20  p.6

Pio IX Maxima quidem.......................... n.20  p.8

San Giovanni Bosco.............................. n.21  p.8

Sulla comunione   «manesca»

Riceviamo e pubblichiamo

Sempre caro sì sì no no,

tu, che la sai lunga, sicuramente sai che ci sono stati tanti Pontefici grandi e santi. A qualcuno di loro la Chiesa ha dato il titolo di Magno, come Leone e Gregorio. Se dipendesse da me e da tanti buoni, il titolo di “Magno” lo darei subito al ven. Pio XII, per riparare al fatto che si è aspettato fin troppo e per umani riguardi. Sì, Pio XII, santo subito, Dottore della Chiesa e Magno.

A me personalmente più di tutti piacciono i Papi eucaristici, come – ne cito qualcuno - S. GregorioVII, che condannò Berengario, negatore della presenza reale di Gesù; Urbano IV, che istituì la festa del Corpus Domini nel 1264; i Papi “tridentini”, che al Concilio di Trento hanno definito la dottrina della Presenza reale e del Santo Sacrificio della Messa; il grande e magnifico S. Pio V che ha purificato il Messale Romano da ogni infiltrazione protestante e ne ha favorito l’adozione in tutta la Chiesa; più vicini a noi, San Pio X, che ha promosso la Comunione frequente, anche quotidiana, e la Comunione ai piccoli in tenera età (sempre che si abbiano le dovute disposizioni), e il ven. Pio XII con l’enciclia Mediator Dei di straordinaria dottrina sulla S. Messa (1947).

Sono fatti noti a molti. Ma c’è un Pontefice, che pochissimi ricordano, dei primissimi tempi della Chiesa, il cui nome è inserito nel Canone Romano subito dopo i nomi gloriosi dei 12 Apostoli: Lino, Cleto, Clemente, Sisto. Eccolo qui, proprio San Sisto I, Pontefice “eucaristico”, al quale dobbiamo oggi tutti guardare, piccoli e grandi, nella Chiesa. Fu il sesto successore di S. Pietro. Il Liber pontificalis narra che era romano. Il suo nome Xystus fa pensare che fosse di origine greca. Fu eletto al Pontificato nel 115 e governò la Chiesa per una decina d’anni, fino al 125. Era allora imperatore Adriano, artista e mecenate, che abbellì Roma di monumenti, quali il tempio di Venere presso il Colosseo e la grandiosa tomba, oltre il Tevere, la Mole adriana, chiamata poi Castel S. Angelo.

Sisto I era innamoratissimo di Gesù Eucaristico, il più grande Tesoro della Chiesa. Di lui il Mansi riporta: “È stato stabilito [da Sisto I] che i vasi sacri non siano toccati da altri che da uomini consacrati e dedicati al Signore. È davvero molto indegno che i sacri vasi, qualunque essi siano, servano ad usi umani o siano trattati da altri che da uomini che servono e sono consacrati al Signore, per evitare che Egli, adirato a causa di tali presunzioni, non infligga un castigo al suo popolo”; “… statutum est ut vasa sacra non ab aliis quam a sacratis Dominoque dicatis contrectentur hominibus. Indignum enim valde est ut sacra vasa, quæcumque sint, humanis usibus serviant, aut ab aliis quam Domino famulantibus eique dicatis tractentur viris, ne pro talibus præsumptionibus iratus Dominus plagam imponat populo (Mansi I, 653). Insomma, Sisto I proibì ai laici di toccare i vasi sacri, come il calice e la patena. È logico pensare che egli tanto più proibisse ai laici di toccare e di trattare con le proprie mani l’Eucaristia. Sicuramente, con Papa Sisto I, quindi alle origini della Chiesa, era proibita la Comunione sulla mano. Sicuramente assai presto, i Pontefici e la Chiesa delle origini videro quali abusi poteva causare il dare l’Eucaristia sulle mani… e Sisto proibì ai laici persino di toccare i vasi sacri. Davvero bravo papa Sisto!

Severino Bini commenta: “Questo decreto sta nella seconda epistola di Sisto in cui è stabilito che i vasi sacri, che sono necessari all’ amministrazione dei Sacramenti e del Sacrificio incruento, e sono stati dedicati al culto divino con religiosa e episcopale consacrazione, in primo luogo il calice e la patena, non siano toccati dai laici. La loro consacrazione è la causa per cui debbano essere salvaguardati dall’essere toccati da costoro [i laici]”; “Extat decretum hoc epistula Xysti secunda quo decernitur ne vasa sacra quæ ad dispensationem Sacramentorum et Sacrificii incruenti necessaria sunt, ac cerimoniali et episcopali consecratione (…) divino culti dicata sunt, calix nimirum et patina, (…) a laicis attingantur (..). Causa cur ab horum attactu cavere debeant est ipsorum consecratio” (ivi).

Basta questo decreto a fare di papa San Sisto I un grande Papa eucaristico: l’aver preservato Gesù-Ostia da innumerevoli profanazioni, cui oggi, invece, Lo sottopone la “Comunione manuale” (io dico “manesca”!), e quindi l’aver richiamato tutti, sacerdoti e laici, all’adorazione che si deve a Gesù Eucaristico in quanto Dio.

Se l’antico Predecessore di Benedetto XVI, il papa S. Sisto, proibì ai laici di toccare i vasi sacri con cui veniva celebrato il Sacrificio della Messa, certamente egli proibì e non permise che i laici toccassero con le mani la SS.ma Eucaristia. È così evidente e chiunque, anche a un somaro come me, che la Chiesa di Roma, fin da allora, proibì la Comunione sulla mano. Qua e là  fuori di Roma si sarebbe fatto ancora, ma i Vescovi migliori, seguendo il Pontefice Romano, nei decreti, nelle ammonizioni, nei concili locali, si mossero con impegno per abolire la Comunione sulla mano, fino a quando questa pessima prassi sparì in seguito al VI Concilio ecumenico (Costantinopoli 680-681) sotto i Pontefici S. Agatone e S. Leone II, che vietò ai fedeli di comunicarsi con le mani e minacciò la scomunica a chi avesse avuto la temerità di farlo (Mansi, XI, 969).

Ebbene: il Santo Padre Benedetto XVI – che dal Corpus Domini 2008 dà la Comunione solo in bocca e in ginocchio, richiamando così a tutti i sacerdoti e a tutti i Vescovi il modo più corretto possibile di ricevere Gesù Eucaristico – abbia il coraggio di S. Sisto I: decreti, senza guardare in faccia a nessuno, che non è più consentito né dare né ricevere la Comunione sulla mano, ma solo sulla lingua e possibilmente in ginocchio.

Ascoltami, ancora, sì sì no no. Il primo “chierichetto” del S. Padre, mons. Guido Marini, “Maestro delle Celebrazioni Liturgiche pontificie”, parlando il 21 gennaio 2010 a Oppido di Palmi (RC) a un incontro di sacerdoti, disse fra l’altro: «In virtù del sommo Pontificato, Benedetto XVI è il “grande Liturgo” alla cui “ars celebrandi” è necessario guardare come esempio da seguire e imitare. Dico questo perché può capitare di ascoltare o leggere il pensiero di alcuni opinionisti che qualificano come “gusto personale” l’indirizzo liturgico del Papa. Mi riferisco alla decisione di Benedetto XVI, presa a cominciare dal Corpus Domini del 2008, di distribuire la S. Comunione ai fedeli direttamente sulla lingua e in ginocchio. Con l’esempio di questo gesto, il Papa ci invita a rendere manifesto l’atteggiamento di adorazione davanti alla grandezza del Mistero della presenza eucaristica del Signore».

Dunque, se siamo cattolici, dobbiamo seguire in questo ritorno alla Tradizione il Papa: nel dare e ricevere la S. Comunione – che è Gesù stesso – solo in bocca e, se si può, in ginocchio. Noi lo diremo a tutti, anche al Sommo Pontefice e a tutte le teste mitrate: noi siamo della “razza” di S. Tarcisio, Martire dell’ Eucaristia. Meglio morire sotto le pietre, come il piccolo Tarcisio, ma Gesù Eucaristico non si tocca!

Vedrai, sì sì no no, che ce la faremo: la Madonna è con noi.


(Lettera firmata)